martedì 12 aprile 2022

LE IMPURE, KIM LIGGETT. Review.


 


TITOLO: Le impure
AUTORE: Kim Liggett
EDITORE: Mondadori 
PAGINE: 312
PUBBLICAZIONE: 12 aprile 2022 
GENERE: Fantasy 
PREZZO: €  9,99 ebook; 19,90 cartaceo

Nessuno parla mai dell'anno di grazia. È proibito. Nella Garner County, tutte le ragazze, al compimento del loro sedicesimo anno, vengono bandite dalla comunità e obbligate a vivere nella foresta per un anno, affinché sfoghino la loro magia nella natura selvaggia per poi tornare nella civiltà, sempre che sopravvivano, purificate e pronte per il matrimonio. Nella società patriarcale in cui sono cresciute, infatti, si è convinti che a quell'età le ragazze abbiano il potere di persuadere gli uomini ad abbandonare i loro letti coniugali, di far perdere la testa ai coetanei e di far impazzire di gelosia le mogli. Si crede che la loro stessa pelle emani un forte afrodisiaco, l'essenza potente della gioventù, delle ragazze sul punto di diventare donne. Tierney James, però, non si sente potente. Né si sente magica. Ma, questo sì, sente che dietro l'esperienza che la attende si cela qualcosa di più spaventoso dei pericoli nascosti nella foresta o dei bracconieri pronti a rapire lei e le altre ragazze per ucciderle, farle a pezzi e venderle al mercato nero. La minaccia più grande e terribile potrebbe arrivare proprio dalle sue compagne di sventura, ma Tierney non è disposta a subire passivamente la sorte che le è stata assegnata... Con prosa tagliente e crudo realismo, "Le impure" racconta i complessi legami che uniscono tra loro le ragazze – e le donne che saranno – e la necessità di opporsi con forza a una società troppo spesso ancora misogina e patriarcale che impedisce loro di esprimere in totale libertà i propri talenti.


Le impure di Kim Liggett è stata una lettura che mi ha lasciata interdetta e senza parole. Da tempo non facevo una lettura tanto interessante con degli spunti molto profondi e attuali, che evocano potenti riflessioni femministe.
In un universo distopico, a Garner County, le ragazze non sono tenute in alta considerazione. Il loro potere decisionale è pressoché nullo ed il loro destino ruota attorno a quello che è definito l'anno della grazia.
Ma cos'è l'anno della grazia? E' una sorta di rito di passaggio, un periodo di un anno durante il quale le ragazze che hanno compiuto sedici anni, considerate impure, vengono allontanate dal villaggio per vivere all'interno della foresta. Durante questo periodo si pensa diano sfogo a tutta la loro magia, quella forza ammaliatrice che raggiunge il culmine proprio a sedici anni, capace di ammaliare gli uomini, far perdere la testa ai mariti e irretire ogni essere di sesso maschile.
Prima del viaggio verso la foresta, le ragazze sono sottoposte ad un altro rituale, forse più umiliante: la cerimonia del velo, con il quale un ragazzo decreta il proprio interesse nei confronti della persona che sposerà al ritorno dell'anno di grazia.
La protagonista, Tierney James, non si sente affatto magica e non sogna certo un futuro come moglie. Cresciuta come un maschiaccio lei non è la classica ragazza che spera di ricevere un velo in modo da essere una sposa e una madre perfetta. Vuole che il suo corpo sia suo, e almeno un po' del potere di decidere rimanga nelle sue mani. Tierney spera di non ricevere nessuna proposta in modo da poter vivere del proprio duro lavoro in una fattoria, una volta tornata dall'anno di grazia, sempre che riesca a tornare.
Non c’è libertà negli agi.
È come portare un paio di manette imbottite, questo è vero, però pur sempre manette. Almeno nella fattoria la mia vita continuerà ad appartenere a me. Il mio corpo continuerà ad appartenere a me.
C'è infatti un grande mistero attorno a quello che succede nell'anno di grazia. Nessuno ne parla, è proibito fare congetture o riportare qualcosa da chi fa ritorno. Tierney con la sua curiosità spiccata, la mente vivace e uno spirito critico che la spinge a porsi molti interrogativi non si arrende all'idea di affrontare una situazione ignota e sin da quando ha memoria cerca di ottenere ogni tipo di informazione su quello che succede.
Presto però sarà lei stessa a scoprirlo, perchè il momento dell'anno di grazia è arrivato anche per lei e con esso la sconvolgente scoperta che qualcuno l'ha chiesta in sposa.
Cosa succederà a Tierney e alle altre ragazze lo lascio scoprire a voi, ma sarà un'esperienza devastante che la cambierà per sempre, segnando il suo destino come donna e come combattente. Le cose prenderanno una piega inaspettata, i sogni a cui non ha mai dato voce diventeranno più concreti rispetto a semplici visioni da nascondere.

Ci definiscono il sesso debole. Ce lo inculcano nella testa ogni domenica in chiesa, ricordandoci che è tutta colpa di Eva perché non espulse la sua magia quando ne ebbe l’occasione, però continuo a non capire perché le ragazze non abbiano voce in capitolo. Certo, ci sono accordi segreti, sussurri nell’oscurità, ma perché i ragazzi devono avere il privilegio di decidere ogni cosa? Per quanto mi risulta, abbiamo tutti un cuore. Abbiamo tutti un cervello. Ci sono solo poche differenze che mi balzano agli occhi, e la maggior parte degli uomini sembra pensare in ogni caso unicamente con quella parte del corpo.
Le impure è stata una lettura intensa, a tratti brutale. Una vera e propria storia di sopravvivenza con tratti dark e cruenti tipici. Gli elementi femministi sono forti e permeano tutta la storia, partendo da una protagonista acuta e tenace, in parte inconsapevole di quello che sta per affrontare. Ci sono scene parecchio crude e violente: le ragazze vengono cacciate perchè si dice che nell'anno di grazia la loro pelle abbia forti poteri, addirittura ringiovanenti.
Ragazze uccise, ragazze mandate ai margini e costrette a vendere il loro corpo. Una società in cui le donne hanno una data di scadenza, e un uomo può decidere di liberarsene tacciandola di stregoneria. Il Medioevo è quì, signori!

Forse ai puristi del genere non sembrerà poco strutturato sul versante del world building, ma io ho guardato altro. Mi sono soffermata sul significato di essere donna in una società fortemente misogina in cui all'uomo è dato un forte potere decisionale mentre la figura femminile viene tacciata di stregoneria per mantenere il controllo attraverso azioni che screditano e suscitano paure ataviche. Come se non fossero gli uomini a guardarle con lascivia, a considerale corpi da usare e poi da buttare quando il loro ventre non è più fertile o non è capace di generare prole maschile.
Meccanismi vecchi quanto il mondo, perchè quando qualcosa è così forte e fa paura, non si può controllare e si tende sistematicamente a svilire.
La cosa ancora più triste è come donne siano messe contro altre donne, come invece di mostrare unità o ribellarsi calino la testa, diventano le peggiori nemiche di quelle che dovrebbero essere loro sorelle, ferendosi e facendosi del male.

Ma so cos’ho visto. So cos’ho provato.
Loro possono definirla magia.
Io posso definirla pazzia.
Ma una cosa è certa.
Qui non c’è nessuna grazia.

E' forse questa la lezione più grande? Non arrendersi, credere nel proprio istinto e lottare insieme per quello che è giusto, contro coloro che vogliono imbrigliarci in rigidi schemi prestabiliti, togliendoci la libertà di esprimerci, di autodeterminarci, di sognare.
La scrittura di Kim Liggett è vivida, veloce, capace di descrivere in modo diretto e coinvolgente senza perdersi in dettagli, ma arrivando al cuore e allo stomaco.
Ci sarebbe così tanto da dire, ma le parole mi si accavallano in testa, troppi pensieri, troppi sentimenti contrastanti.
Mi sono indignata leggendo, e arrabbiata e mi sono sentita triste, perchè oltre la finzione narrativa c'è una triste verità: tutto questo è successo, succede ancora e non facciamo mai abbastanza affinché non accada più.

 



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