TITOLO: Le bugie che cantiamo alle onde
AUTORE: Sarah Underwood
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 438
PUBBLICAZIONE: 26 settembre 2023
GENERE: Fantasy romance
PREZZO: € 20,90 cartaceo; 10,99 ebook
Nel regno di Itaca ogni estate si compie un sacrificio barbaro: dodici fanciulle vengono impiccate sulla spiaggia per placare la furia del dio Poseidone. Leto è una di loro: ostinata e tenace, ha tentato fino all'ultimo di sottrarsi a quel patibolo ingiusto, ma non ce l'ha fatta. Eppure la morte non sembra troppo interessata a portarla via con sé. Infatti, la ragazza si risveglia su un'isola misteriosa, dove è accolta da Melanto, una creatura dalla bellezza soprannaturale. È quest'ultima a spiegarle che i sacrifici di Itaca hanno origine in tempi lontani, da quando le dodici ancelle di Penelope vennero accusate di tradimento e uccise per ordine di Odisseo, e infine gettate nel mare. Un atto feroce e ingiusto che fece imbestialire Poseidone al punto che di lì in poi, come riparazione per quelle morti innocenti, pretese, ogni anno, il sacrificio di dodici fanciulle dell'isola. Una maledizione che perseguita le giovani donne di Itaca ormai da secoli. Ma esiste una possibilità per spezzarla una volta per tutte, questa maledizione: occorre uccidere l'erede al trono, il principe Mathias. Per riuscirci, Leto e Melanto dovranno entrare a far parte della corte e guadagnarsi la fiducia del ragazzo. Ma le cose non vanno come previsto. Divisa dal crescente amore che prova sia per Melanto sia per Mathias, Leto dovrà scegliere la strada da seguire: spezzare la maledizione, rinunciando a Mathias ma salvando migliaia di vite, o lasciare che le maree del destino li sommergano tutti.
Resistere al fascino della mitologia greca è per me impossibile, così quando mi è stata proposta la letture di Le bugie che cantiamo alle onde non potevo essere più facile.
Controllando i social ed il reating del libro ho scoperto però che tra le mie mani avevo l'ennesimo caso di controversia letteraria.
Sarah Underwood, autrice britannica, autistica e dichiaratamente queer, con la stessa tranquillità ha anche rilasciato una intervista in cui afferma di aver scritto una rivisitazione dell'Odissea, ma di non averla mai letto, o quantomeno di averne letto solo qualche spezzone.
Ci si chiede allora come si possa rivisitare il mito senza conoscerlo e padroneggiarne le caratteristiche? Come sempre, mi meraviglio dell'alto grado di tossicità dei social e dell' incapacità di prendere le cose per quelle che sono: storie.
Per giudicare bisogna leggere e anche dopo comprendere che la lettura è un'esperienza personale che può anche avere delle falle o delle mancanze, ma nulla giustifica la violenza verbale.
Dopo tutto questo spiegone (che ritenevo necessario) possiamo inoltrarci nella trama.
Ambientato a Itaca, l'autrice si a una parte della storia di Penelope e Ulisse secondo cui quest'ultimo fece uccidere dodici ancelle della moglie. L'azione scatena le ire di Poseidone che maledice Itaca pretendendo da allora il sacrificio di dodici donne ogni anno.
Leto è una delle ancelle che saranno sacrificate e non riuscendo a evitare la morte si scopre su un'isola insieme a una creatura meravigliosa di nome Melanto. Lì scoprirà cosa le è successo, ma anche il modo per interrompere questa terribile e crudele tradizione. Uccidere il principe Marhias potrebbe salvare lei e altre fanciulle da un nefasto destino, ma come fare a scegliere la cosa giusta quando Leto prova qualcosa per il principe ma anche per Leto?
Le bugie che cantiamo alle onde è una storia affascinante, a dispetto delle polemiche sulla trama. Ammetto che ad una buona scrittura si affianca un ritmo lento e una trama che tende a diventare piuttosto confusionaria.
Fra triangoli amorosi, scontri, scene dense di violenza, vissuta e/o raccontata, desiderio di vendetta, questa storia si snoda in modo tortuoso tra mito e fantasia.
Paragonarla a Madeline Miller mi sembra azzardato ma vale la pena dare una possibilità a Sarah Underwood.
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