lunedì 28 gennaio 2019

IL MIO NOME È VENUS BLACK, HEATER LLOYD. Review party.

TITOLO: Il mio nome è Venus Black
AUTORE:Heather Lloyd
EDITORE: Sperling&Kupfer
PAGINE: 352
PUBBLICAZIONE: 29 gennaio 2019
GENERE: YA Romance
COSTO: €  ebook;  17,90cartaceo 

Everett, Stato di Washington, 1980. Venus Black ha quasi quattordici anni, ottimi voti e due grandi amori: l’astronomia e il suo fratellino Leo, autistico. Una sera di febbraio però la ragazza si macchia di un crimine che segna per sempre il suo destino e quello della sua famiglia: uccide il suo patrigno. Rinchiusa in un carcere minorile, Venus rifiuta di difendersi, di spiegare; si limita a gridare tutta la sua rabbia contro la madre. Nel frattempo, Leo sparisce nel nulla e Venus non si dà pace.
Quasi sei anni dopo, la ragazza esce di prigione. Perduta l’adolescenza, le restano una valigia di vecchi vestiti, un’identità falsa e la determinazione di scappare dal suo passato. Senza più alcun contatto con sua madre, né notizie di suo fratello, decide di ricominciare da zero a Seattle, sempre tenendosi ai margini, diffidente e solitaria. Ma mentre nuovi incontri sfiorano la sua orbita, con la tentazione di un’amicizia, e forse di un amore, riaffiorano anche antiche ferite. E Venus si rende conto che non potrà mai trovare un futuro finché non farà i conti con il passato e con la verità che più la tormenta: che cosa ne è stato di Leo.

Mi chiamo Venus Black perché mio padre si chiamava Joseph Black e perché il 4 marzo 1966 mia madre Inez stava guardando uno speciale sulla corsa allo spazio quando le si ruppero le acque. Immagino che il nome Venus, Venere, suonasse meglio di Marte o Plutone.
Se invece mia madre quella sera avesse letto un romanzo, o se fosse andata a fare la spesa, io mi chiamerei diversamente. Se la sera che fui concepita le fosse venuta una delle sue famose emicranie, io non sarei proprio nata.

Già dalle prime righe ho capito che io e Venus Black saremmo state delle amiche perfette. Tono irriverente, intelligenza spiccata e un futuro rovinato a soli quattordici anni a causa del'omicidio del patrigno Raymond.
Ma cosa ha spinto una ragazza brillante, con ottimoi voti a scuola e la passione per l'astronomia a compiere un atto così violento?
Non sarà facile scoprirlo, perchè Venus confessa il suo crimine ma si rifiuta di parlare dei motivi, inveendo contro la madre, addossandole tutta la colpa.
Inez, la madre di Venus è descritta dalla ragazza come una donna egoista, che non ha mai tempo per i figli e soprattutto è colpevole di essersi risposata con quel Raymond che lei ha sempre odiato profondamente.
Le lo provoca, lo stuzzica, non riesce a fare a meno di fargli saltare i nervi. Sembra che Venus abbia una doppia personalità: a scuola è la studentessa modello, mentre a casa è così ingestibile che la madre stenta a riconoscerla nelle parole delle insegnanti che ne tessono le lodi. 
Quando fui abbastanza grande, arrivai a odiare Raymond con tutto il cuore, anche se non avrei saputo spiegare il perché.
L'unica cosa che Venus ama è il suo fratellino Leo, un bambino autistico di sette anni con il quale è stato difficile crescere a causa delle problematiche legate alla sua patologia. Venus però ha imparato a gestirolo, ad amarlo, a comprenderne i bisogni e a prevedere l'insorgenza di comportamenti inadeguati.
Ora che è in carcere però Leo sembra essere sparito e nella sua testa Venus non può zittire la voce che urla che la colpa è sua e di quello che ha fatto.
Cinque anni dopo, Venus esce dal carcere e con una nuova identità e una valigia di panni vecchi parte alla volta della California, decisa a cambiare vita.
Il suo nuovo futuro però non potrà essere mai sereno e compiuto se prima non riuscirà fare i conti con il passato e a scoprire cosa ne è stato di suo fratello Leo. Insieme a nuovi amici, che diventeranno una parte importantissima del suo nuovo futuro, si metterà alla ricerca della verità e a lavorare sugli enormi sensi di colpa che si porta dietro.
Il mio nome è Venus Black è un libro che ha tante sfaccettature che catturano il lettore. Oltre alla bellezza della storia, ambientata in un'America degli anni ottanta, Heather Lloyd ha fatto un lavoro magnifico con la creazione dei personaggi che rendono viva la trama.
Venus la si ama sin dalle prime battute. Non ha peli sulla lingua, ha un pensiero tagliente e le idee chiere su come agisce il destino. Ragazzina arguta, lascia trasparire una rabbia inespressa che spesso mi ha fatto venir voglia di abbracciarla. 
Lei aveva scelto di credergli. Ma era andata proprio così? No, aveva scelto di fingere di credergli.
Oh mio Dio. Come può spiegare a Venus ora, o in qualsiasi altro momento, il potere accecante della negazione? Come può aspettarsi che capisca che a volte le verità più difficili da vedere sono quelle che hai proprio davanti agli occhi?

Fantastico poi è la caratterizzazione di Leo che costituisce la seconda linea narrativa di questa storia. Occupandomi di Disturbo dello Spettro dell'Autismo posso dire con mio sommo piacere che in questa storia non ci sono i soliti clichè sulla sindrome, ma l'autrice ha fatto un ottimo lavoro sull'analisi del personaggio e sulla costruzione delle sue peculiarità. Heather Lloyd riesce a farci vedere il mondo come lo vede Leo, pieno di zone confuse, rumori di fondo e persone da lasciar fuori dalla soglia di interesse.
Il mio nome è Venus Black è una storia di verità negate, di rinascita, di crescita e di resilienza. Si parla di famiglia e delle sue mille sfaccettature e dell'importanza di provare a perdonare e a perdonarsi per poter andare avanti per costruire un nuovo futuro. Commovente in alcuni punti e mai scontato ha un ritmo scorrevole che rende la lettura piacevole.
Un'ottima prova d'esordio per un'autrice che d'ora in poi terrò d'occhio. 

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