TITOLO: A un metro da te
AUTORE: Rachael Lippincott
EDITORE:Mondadori
PAGINE:237
PUBBLICAZIONE: 5 marzo 2019
GENERE: YA romance
PREZZO: € 8,99 ebook- 17,00 cartaceo
Come puoi amare qualcuno che non puoi nemmeno sfiorare?
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione.
L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo.
Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione.
L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo.
Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?
Oggi, miei cari lettori, vi parlo del dolcissimo e toccante romance young adult di Rachael Lippincott, A un metro da te, in uscita per Mondadori il 5 marzo e presto nelle sale italiane il prossimo 21 marzo.
A un metro da te affronta la tematica della malattia cronica attraverso le storie di Stella e Will, affetti da FC (Fibrosi Cistica).
Per chi non conoscesse questa terribile malattia, vi basti sapere che è la più comune tra le malattie genetiche gravi e interessa principalmente i polmoni e i bronchi che risultano avere scarsa funzionalità a causa di un'alterazione delle secrezioni. Senza tediarvi oltre con nozioni mediche, entriamo nel vivo di questa storia che vi farà versare calde lacrime.
Stella e Will convivono con la FC da sempre, con innumerevoli ricoveri, limitazioni sulle banalissime attività quotidiane e un futuro a cui pensare molto incerto.
I due ragazzi colpiscono per il differente approccio che hanno alla loro problematica e ci dimostrano come questo universo sia così variegato pur trattandosi della medesima situazione.
Stella è una maniaca del controllo, ha una forte smania di guarire e segue pedissequamente le cure e tutti i protocolli. In attesa di un trapianto di polmoni, nutre la fortissima speranza di poter vivere un'adolescenza normale come quella di tutte le ragazze della sua età. Certo, la tristezza e le profonde riflessioni su cosa significa essere malata di FC si affacciano alla sua mente rendendola triste, ma grazie al suo canale YouTube riesce abuttare fuori tutti i pensieri tossici, essedo di grande aiuto anche per altre persone nella su stessa situazione.
Will invece ha un atteggiamento diverso, sprezzante nei confronti della morte, rassegnato, e per questo non vede l'ora di compiere diciotto anni per prendere in mano le redini della propria vita e comincire ad esistere realmente. Niente più accanimento terapeutico, niente protocolli sperimentali, niente crociate contro un nemico invisibile, inutile da combattere. Will vuole solo vivere, anche se per poco, ma vivere.
Se proprio devo morire, prima vorrei vivere.
E poi morirò.
Il loro incontro, tra le corsie di quell'ospedale che conoscono bene, non è tra i più idilliaci. Will è bellissimo, ma Stella non gradisce i suoi modi di fare. Inoltre, quando Stella scopre che Will è affetto da un batterio farmacoresistente che lo pone a serio rischio di vita, rimane paralizzata all'idea di poter essere contagiata e perdere la possibilità di un trapianto.
I due però piano piano iniziano ad avvicinarsi e pur sapendo di non poter stare a più di due metri l'uno dall'altro, la voglia di farsi beffe della malattia e strappare un attimo di vita, conincia a farsi pressante.
Ognuno darà all'altro qualcosa di importante, di nuovo, una boccata in più di quell'aria che fatica a circolare all'interno dei loro polmoni.
Nonostante l'ovvio corso degli eventi, niente avrebbe potuto prepararmi al finale e al senso di perdita e alla rabbia provata.
«Chi ha tempo per la delicatezza, Stella? Noi no di certo...»
«Smettila!» esclama interrompendomi.
«Smettila!» esclama interrompendomi.
«Smettila di ricordarmi che sto morendo.
Lo so. Io so che sto morendo.»
Scuote la testa con la faccia seria. «Ma non posso,Will.
Non adesso. Devo farcela.»
A un metro da te, oltre alla tenerissima storia d'amore tra Stella e Will, stimola una serie di riflessioni importanti sul significato dell'accanimento terapeutico, sulla facoltà di scegliere il proprio destino ed essere padroni della propria vita, affermando la volontà personale. C'è una voglia di autodeterminazione in Will, che mi ha commosso più di ogni altra cosa, la speranza di riappropriarsi della dignità che la malattia gli ha tolto.
Rachael Lippincott con uno stile semplice e scorrevole e attraverso il punto di vista dei personaggi, ci trasporta nelle vite precarie di questi due ragazzi che giorno dopo giorno cercano di strappare un giorno in più ad una clessidra che sta per esaurire i propri granelli.
Se avete amato Colpa delle stelle, se avete voglia di leggere una storia toccante e commovente, A un metro da te fa al caso vostro.
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