TITOLO: La conseguenza
AUTORE:Rhidian Brook
AUTORE:Rhidian Brook
EDITORE: Sperling&Kupfer
PAGINE: 336
PUBBLICAZIONE: 19 marzo 2019
PAGINE: 336
PUBBLICAZIONE: 19 marzo 2019
GENERE: Narrativa, Historical fiction
PREZZO: € 8,99 ebook, cartaceo
Amburgo, 1946. La seconda guerra mondiale si è appena conclusa, ma le sue ferite sono ancora aperte. La città, assegnata agli inglesi dopo la sconfitta della Germania, è devastata come le vite di chi la abita: vinti e vincitori. La Storia ha cambiato le facce e i cuori delle persone, ne ha sconvolto lo spirito e l'umanità, nessuno ricorda la vita prima della guerra. È in questa notte buia dell'anima che il colonnello inglese Lewis Morgan viene incaricato di gestire la ricostruzione di questa città senza speranza. Per farlo, Lewis si trova costretto, suo malgrado, a requisire al legittimo proprietario, l'architetto tedesco Stefan Lubert, una splendida villa sul fiume Elba per abitarci insieme alla moglie Rachael e al figlio Edmund, che sta per riabbracciare dopo anni di distanza. Nonostante la diffidenza di Rachael, per Lewis il senso di giustizia è più forte dell'odio e dell'indifferenza seminati dalla guerra, e così offre a Lubert e alla figlia adolescente Frieda la possibilità di rimanere a vivere con la sua famiglia nella villa. Per quanto non condividano quasi nulla, le due famiglie sono però accomunate dallo stesso dolore che ha sconvolto le loro vite a causa della guerra. Lewis e Rachael hanno perso il figlio maggiore per una bomba nemica, mentre Stefan, per la stessa ragione, ha perso sua moglie Claudia. Grazie a questa forzata convivenza, i destini di queste due famiglie iniziano a intrecciarsi in un susseguirsi di emozioni e colpi di scena. L'odio e il rancore lasciano il posto all'amore e perfino alla passione. Solo affrontando le conseguenze del dolore, infatti, la notte delle loro vite potrà cedere il passo a un'alba nuova, con i suoi sogni e le sue speranze.
Un romanzo sul secondo dopoguerra. Una Germania sconfitta e martoriata da una guerra che non ha solamente lasciato vincitori e vinti, ma vite distrutte nel corpo e nell'anima. La ricostruzione è difficile, perchè nella notte più buia dell'umanità tutti hanno perso qualcosa e tornare alla vita di un tempo sarà un'impresa quasi impossibile.
Ad Amburgo, nel 1946, al il colonnello inglese Lewis Morgan è affidato l'incarico di ricostruire la città come Governatore Regionale. Il colonnello requisisce così la villa dell'architetto tedesco Stefan Lubert che si trova sul fiume Elba. Quì vivranno due famiglie diverse che scopriranno di avere molto in comune. Da una parte Lewis Morgan, la moglie Rachael e il figlio Edmund, dall'altra i veri proprietari della villa Stefan Lubert e la figlia Frieda. Sia i Morgan che i Lubert hanno subito delle perdite che li hanno segnati prima di tutto come famiglia. Il colonnello ha perso il figlio e di questo Rachel incolpa il marito, mentre Stefan Lubert ha perso la moglie durante una "Tempesta di fuoco". La convivenza difficile e in parallelo di due famiglie che pagano sulla loro pelle lo scotto di una guerra che non concede sconti a nessuno. Man mano che il tempo trascorre, però, entrambe le famiglie faranno i conti con il loro dolore, con la rabbia e il senso di vendetta, accantonando pregiudizi e sensi di colpa, per poter costruire ancora a partire dalle macerie.
«Ciò che apprendiamo dal dolore ci aiuta a crescere».
In La conseguenza troviamo tutti gli elementi che rendono una storia affascinante e dal grande potere evocativo: ambientazione storica suggestiva, personaggi interessanti, un tema di fondo che suscita molti interrogativi morali e una certa dose di passione.
Lo stile di Rhidian Brook cattura per la sua rffinatezza e l'autore si destreggia abbastanza bene tra vari punti di vista, anche se personalmente ho avuto alcuni momenti in cui ho faticato a tenere le fila di tutti i protagonisti.
Le descrizoni della città devastata dalla guerra sono suggestive, un'Amburgo che mostra tutte le sue ferite, completamente ridotta in macerie sotto le quali sono sepolti una miriade di corpi, mentre chi è riamasto in vita fa di tutto per cercare di rimanerlo ancora.
La fame, l'orrore, il senso di sconfitta tedesco e l'occhio del conquistatore britannico. Mi è piaciuto il personaggio di Lewis Morgan, che non è un freddo burocrate che si erge a conquistore, umiliando coloro che sono stati sconfitti. Lui ha uno sguardo di speranza e rinscita, rivolto al futuro, con un chairo senso di quella che è la realtà che si trova ad abitare e che utti gli eventi non possono essere giudicati con una lente monocromatica.
Una colpa collettiva che indaga quanto si può essere innocenti quando tanto orrore era sotto gli occhi di tutti. Mi riferisco all'adesione all'ideologia Nazista, e alla denazionalizzazione che si cerca di fare dopo la sconfitta dei tedeschi, cercando di stabilire il grado di collaborazione con il regime, valutandolo attraverso dei questionari. Nulla è semplicemente bianco o nero e i nostri protagonisti sono degli esempi lampanti.
Amore, passione, perdita, bugie e colpa fanno de La conseguenza una storia bellissima e da leggere; il fatto poi che l'autore abbia attinto dai racconti personali di un'esperienza del nonno, lo ha reso ancora più affascinante i miei occhi. Non vedo l'ora di vederne la trasposizione cinematografica che sarà nelle sale il prossimo 21 marzo con Keira Knightley e il mio adorato Alexander Skarsgård come protagonisti, e la regia di Ridley Scott.
«Non si può parlare di democrazia a un popolo distrutto che sta morendo di fame. Se gli diamo alloggio e viveri, se riuniamo le persone care che sono state separate, se creiamo lavoro, allora non abbiamo niente da temere. Ma, in questo preciso momento, ci sono milioni di tedeschi di sana costituzione che non possono lavorare per colpa di questa operazione di pulizia. Le famiglie sono costrette a continuare a vivere divise. Nei campi di raccolta ci sono ancora migliaia di persone.»
Una colpa collettiva che indaga quanto si può essere innocenti quando tanto orrore era sotto gli occhi di tutti. Mi riferisco all'adesione all'ideologia Nazista, e alla denazionalizzazione che si cerca di fare dopo la sconfitta dei tedeschi, cercando di stabilire il grado di collaborazione con il regime, valutandolo attraverso dei questionari. Nulla è semplicemente bianco o nero e i nostri protagonisti sono degli esempi lampanti.
«So che a qualcuno bisogna dare la colpa. E dev’essere utile biasimare me. Sono sicuro che per lei sia più comodo… accusarmi. Ma pensa davvero che io avrei messo in mostra nella mia casa un ritratto di quell’uomo… le cui stupide idee hanno portato a proibire e bruciare tanta bellezza? Era un vandalo distruttore. Il suo unico credo era… distruggere, non solo l’arte, ma vite umane, famiglie, popolazioni intere. Città, Paesi… lo stesso Dio! Il suo unico lascito sono morti e rovine.»Una cosa che mi ha toccata è stata leggere dei "randagi", bambini, orfani di guerra, che vivono cercando avanzi, rappresentati abilmente dalla figura di Ozi.
Amore, passione, perdita, bugie e colpa fanno de La conseguenza una storia bellissima e da leggere; il fatto poi che l'autore abbia attinto dai racconti personali di un'esperienza del nonno, lo ha reso ancora più affascinante i miei occhi. Non vedo l'ora di vederne la trasposizione cinematografica che sarà nelle sale il prossimo 21 marzo con Keira Knightley e il mio adorato Alexander Skarsgård come protagonisti, e la regia di Ridley Scott.
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