sabato 23 marzo 2019

L'UOMO DELLE CASTAGNE, SØREN SVEISTRUP. Recensione.

TITOLO: L'uomo delle castagne
AUTORE:Søren Sveistrup
EDITORE: Rizzoli
PAGINE: 560
PUBBLICAZIONE: 22 gennaio 2019
GENERE:Thriller
PREZZO: € 9,99 ebook,  19,00 cartaceo

Troppe cornacchie dietro il trattore. Saltellano freneticamente intorno a qualcosa di bianco, pallido e informe. Un maiale. Gli occhi spenti, il corpo che freme e si agita, come se provasse a spaventare le cornacchie, appollaiate a mangiare da un grosso foro di arma da fuoco sulla sua nuca. Un navigato agente di polizia, a una settimana dalla pensione, si ferma davanti alla fattoria di un vecchio conoscente, nei dintorni di Copenaghen. Qualcosa non va. Un maiale morto lasciato lì. Non si fa così, in campagna. Apre la porta d'ingresso, socchiusa, con due dita, come nei film. Per vedere una cosa che non avrebbe mai voluto vedere: sangue, un cadavere mutilato, altri corpi da scavalcare. Cammina fino all'ultima stanza, dove centinaia di omini fatti di castagne e fiammiferi - infantili, incompleti, deformi - lo guardano ciechi. Stravolto, si chiude la porta alle spalle, senza sapere che l'assassino lo sta fissando. Così si annuncia, spaventosa, la storia dell'Uomo delle castagne, un thriller di grande livello, il primo romanzo di Søren Sveistrup, autore della serie tv The Killing - il cult mondiale che ha appassionato milioni di spettatori - e sceneggiatore dell'Uomo di neve, il film tratto dal romanzo di Jo Nesbø. Un'invenzione narrativa complessa, un assassino disumano che si muove nel fondo di questo libro con una cupezza senza eguali, un'indagine condotta con angosciata bravura da due detective - uomo e donna, lui e lei - costretti a scendere mille gradini per comprendere come un'ossessione perfetta può deviare la mente di un individuo. Nemmeno Hitchcock. Perché poi un grande thriller nasce soltanto da un magnete, un chiavistello del male che attira, che vi attira inesorabilmente là, nella stanza degli omini che dondolano. Un capitolo vi lascerà il gusto di essere su una pista possibile e il seguente vi dirà di cambiare strada. Perché l'Uomo delle castagne ha pensato a tutto e ricorda ogni cosa. Gli altri, finti innocenti, hanno dimenticato. 



Se come me amate i thriller di ambientazione nordica, Søren Sveistrup sarà in grado di soddisfare pienamente i vostri desideri. Autore della serie tv The Killing, e sceneggiatore della trasposizione cinematografica del romanzo di Jo Nesbø, L'uomo di neve, Sveistrup ha dato una prova d'autore che non ha nulla da invidare ai suoi colleghi più blasonati.
L'uomo delle castagne possiede tutti gli elementi che fanno di una storia un thriller di successo, di quelli che mantengono vivo l'interesse del lettore: una storia intrigante, atmosfere noir, tese e clustrofobiche, personaggi interessanti. 


Una serie di sadici omicidi sconvolge la Danimarca, ma c'è qualcosa che li collega ad omicidi del passato, omini fatti di castagne e fiammiferi, lasciati come feticcio, la macabra firma dell'Uomo delle castagne. A indagare su questo inquietante caso due detective: Naia Thulin, che lavora alla omicidi ma spera di essere trasferita alla sezione informatica, e Mark Hess, espulso dall'Europol, all'Aia, e spedito a Copenaghen per la sua riqualificazione. Inizialmente tra i due non scorre buon sangue, i loro caratteri non sembrano trovare un punto d'accordo, ma piano piano l'intesa si fa viva e la loro intelligenza brillante si fonderà,  due menti in bilico tra intuito e problem solving.
A sconvolgere ancora di più le indagini dei due detective, la scoperta che ogni raccapricciante feticcio ritrovato, porta le impronte digitali di Kristine, la figlia di Rosa Hartung, ministro degli affari sociali, barbaramente uccisa e fatta a pezzi, il cui corpo però non è mai stato ritrovato.
Cosa mette in connessione questi eventi, e ancor prima, con un barbaro omicido avvenuto nel 1989?
L'assassino è astuto, spietato e sembra essere sempre un passo avanti rispetto ai due detective.
Gli agenti Thulin ed Hess saranno in grado di porre fine a questa spirale di sangue?
Inquietante, agghiacciante e con dei retroscena che contribuiscono a mettere in piedi un vero e proprio page-turner.
I personaggi sono riuscitissimi e i temi di fondo che fanno riflettere. Nonostante vi sia la presenza del classico stereotipo del detective tormentato e con un passato difficile alle spalle, l'autore non si sofferma troppo sui trascorsi, puntando più sulla storia, lasciando intuire in sottofondo la caratterizzazione dei soggetti. Il fatto che l'autore sia uno sceneggiatote può essere chiaramente ravvisabile nel modo in cui sono descritte le scene, che rimangono vivide e impresse nella mente. Nonostante la mole considerevole del testo, la lettura risulta scorrevole, grazie anche ai capitoli brevi. Un poliziesco con un inizio da brivido e un finale che non delude. Suspense, tensione emotiva, scene da brivido, e una grande verità che va ricercata in un passato atroce. L'uomo delle castagne è un thriller coinvolgente che merita di essere letto senza nessuna esitazione.



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