martedì 2 aprile 2019

CARO EVAN HANSEN, VAL HEMMICH&STEVEN LEVENSON. Review party.


TITOLO: Caro Evan Hansen
AUTORE:Val Hemmich&Steven Levenson
EDITORE:Sperling&Kupfer
PAGINE: 300
PUBBLICAZIONE: 2 aprile 2019
GENERE: Young adult
PREZZO: € 8,99ebook, 17,90 cartaceo

Timido e solitario, Evan Hansen non è esattamente l'anima della festa. Così, per sopravvivere al suo ultimo anno di liceo, ha deciso di seguire il consiglio di scrivere lettere incoraggianti a se stesso. Quando, però, una di queste lettere arriva nelle mani sbagliate, a Evan si presenta l'occasione della vita. Per coglierla deve solo assecondare un equivoco, e fingere che il suo enigmatico compagno di scuola Connor Murphy, appena suicidatosi, fosse in segreto il suo migliore amico. All'improvviso, Evan ha uno scopo. E un sito web. La sua ansia paralizzante sembra dissolta. È sicuro di sé e popolare. Adesso è "Evan Hansen". Non è più invisibile per Zoe, la ragazza dei suoi sogni, e i genitori di Connor lo accolgono nel disperato tentativo di sapere di più sul figlio perduto. Evan sa che quello che sta facendo è sbagliato, ma tutta la storia che ha messo in piedi sta davvero aiutando delle persone. Compreso lui. Grazie a una bugia, la sua vita è cambiata e ora sente di essere finalmente parte di qualcosa. Ma tutto ha un prezzo. E quando la verità minaccia di emergere, Evan si trova a dover fronteggiare di nuovo il suo peggior nemico: se stesso. Dai creatori del musical "Dear Evan Hansen", arriva in libreria il romanzo ispirato al successo di Broadway.




Caro Evan Hansen, 
Ecco come iniziano tutte le mie lettere. Prima il Caro, perché è così che si comincia qualunque lettera. È la prassi. Poi il nome della persona a cui la lettera è indirizzata. In questo caso sono io. Scrivo a me stesso. Quindi, sì, Evan Hansen.
Conoscevo già Val Hemmich e avevo apprezzato la sua sensibilità come autore nel libro La lista delle cose che non dimenticherò mai (qui), così quando ho scoperto che sarebbe uscito con un nuovo titolo, non volevo farmelo scappare. 
Nel corso delle mie scorribande on line, ho poi scoperto che Caro Evan Hansen è ispirato all'omonimo musical che è stato un vero successo di Broadway.
La mia attesa è stata ripagata con un testo che mi ha colpita, sia per la bellezza dei protagonisti che per la delicatezza con cui vengono affrontati temi importanti come l'isolamento sociale in adolescenza e i relativi disturbi dell'umore associati, e il suicidio.
Il plot si sviluppa seguendo le vicende di Evan, un ragazzo solitario, molto isolato e, con pochi, o meglio, nessun amico. L'adolescenza a scuola, per un ragazzo che soffre di ansia non è facile. Per superare questo stato di estrema prostrazione il suo terapeuta gli consiglia di scrivere delle lettere a se stesso, una sorta di cammino di autoaiuto attraverso il quale stabilire una relzione positiva e propositiva con le proprie azioni e pensieri. Le lettere dovrebbero essere uno strumento per mostrare il suo vero Io, esprimersi in libertà, lasciare fluire i pensieri, però, mettere nero su bianco qualcosa per Evan è difficilissimo.



Un giorno una delle sue lettere va a finire nelle mani sbagliate e viene ritrovata nelle tasche di un suo compagno che si è suicidato, Connor.
Comincia così la svolta di Evan. I genitori di Connor, pensano che Evan sia il migliore e unico amico del loro figlio, visto il tenore della lettera che hanno trovato. Il nostro protagonista si trova in mezzo ad una situazione più grade di lui e per buona parte del testo, tra vari sensi di colpa, il ragazzo cavalca l'onda di una popolarità riflessa. Evan, che prima era completamente invisibile, diventa qualcuno. I genitori di Connor vi si ttaccano morbosamente nella speranza di sapere qualcosa di più sul figlio e Zoe, la sorella di Connor, per la quale Evan ha da sempre avuto un debole, finlmente si accorge di lui.
Uno strano gioco di equivoci, di non detti e coincidenze, alcune fortuite, altre un po' più tetre, spingono Evan in un circolo dal quale fa fatica ad uscire.
Quando una bugia diventa uno strumento per aiutare gli altri, quanto peso può ancora avere una volta scoperta?  Quando il suo castello virtuale cadrà, svelando qual era la sua vera relazione con Connor,
Evan scoprirà il prezzo di una menzogna, anche se i fini perseguiti attraverso di essa sono nobili.
Una rete di bugie, intessuta pezzo per pezzo, che adesso si è aggrovigliata intorno a me. Perché la verità faceva troppo male. Non c’è mai stato nulla di buffo in questa storia.
La storia è raccontata in prima persona, quasi tutta dal punto di vista di Evan, ma viene intervallata con alcuni capitoli dal punto di vista di Connor, e ammetto che avrei gradito che quest'ultimo avesse avuto maggiore spazio.
Evan è un ragazzo che soffre a causa dei suoi disturbi d'ansia che lo rendono insicuro e incapace di affronate la vita e le persone. In un certo senso la morte di Connor lo cambia in una varietò di aspetti che avrebbe faticato a considrare prima del tragico evento.
Connor è un personaggio che mi ha incuriositò tanto. Solitario e con un grave problema che lo spinge al suicidio, diventa lo strumento attraverso cui Evan cerca di superare i propri limiti, divenendo un punto di riferimento per altri ragazzi problematici.
Inizialmente Evan e Connor mi sembravano molto diversi tra loro, ma appena ho coninciato a conoscerli meglio ho intuito che le cose in comune in realtà erano tante. Entrambi sono dei ragazzi in lotta con se stessi e contro un male oscuro che li attanaglia e limita la loro spinta vitale, proprio nell'età in cui dovrebbero divorare il mondo, e non esserne divorati.
Scrittura fluida e personaggi ben sviluppati, Caro Evan Hansen è un libro che si legge velocemente e può interessare una fascia trasversale di lettori. Esso ci dice qualcosa sul mondo della salute mentale, e su quella parte della vita che è l'adolescenza, già difficile per sua natura, e ancora più dura se a complicarla ci sono ansia e depressione.
 


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