venerdì 9 agosto 2019

DOVE TUTTO FINISCE, M. ROBINSON. Recensione in anteprima.

TITOLO: Dove tutto finisce
AUTORE:M. Robinson
SERIE: Road to Nowhere 2
EDITORE: Quixote Edizioni
PAGINE:350
PUBBLICAZIONE: 9 agosto 2019 
GENERE: Forbidden romance 
PREZZO: €  4,99 ebook; cartaceo 


Cenere alla cenere, polvere alla polvere, e tutta quella merda lì.

Avevo ucciso. 

Avevo sacrificato. 
Colpevoli e innocenti. 
Conoscevo il sangue e conoscevo la violenza. Ma non avrei mai immaginato che avrei conosciuto l’amore. Mia Ryder era una donna da amare. 
Da venerare. 
Da reclamare. 
Da ora e per sempre, ogni singolo giorno. 
Se c’era qualcuno per cui andare all’inferno e tornare, era lei. Anche se significava andare in guerra contro… mio fratello.


Regina indiscussa del forbidden romance, Monica Robinson, con questo secondo capitolo della dilogia Road to Nowhere si è portata via un pezzo del mio cuore e parte della mia salute mentale. 
Dove tutto finisce è una storia pulsante, che vibra di ogni tipo di sentimento. Feroce e intensa come solo l'amore proibito può esserlo. L'autrice è riuscita a mantenere, per ben due libri, una tensione crescente che non mi ha abbandonato fino al termine della lettura. 
Sarei pazza a svelarvi qualcosa sulla trama, e se avete già letto La strada verso il nulla, avrete avuto modo di conoscere Creed, Mia e Noah, le loro vite al limite, l'amore che li travolge e l'odio che divora ogni loro fibra. 


Cercavo di immaginare che la mia vita non fosse cambiata nel giro di pochi secondi. Che il mio mondo non fosse stato rivoltato in poche ore. Che tutto ciò in cui credevo non era davvero...Una bugia. La vita era fatta di scelte. Giuste. Sbagliate. Era l'effetto farfalla. A ogni azione corrispondeva una reazione. Una volta che qualcosa cambiava, non potevi fermare la serie di eventi innescati. Una singola decisione poteva essere una calamita per il caos.


Ci sono persone destinate a stare insieme, altre che sono sbagliate sin dal principio ma per un motivo o per l'altro non possono che arrendersi alla potenza di qualcosa che è più grande di loro. 
Quello che c'è tra Mia e Creed è un amore folle, possessivo, persino logorante. Vederli percorrere la vita insieme è come assistere ad un treno in corsa a folle velocità che corre su dei binari rotti. Non sai quando, non sai dove, non sai come, ma sei sicura che il punto di rottura arriverà e lo schianto sarà inevitabile. 
A raccogliere i pezzi ci sarà l'instancabile Noah. Solerte, protettivo, distrutto come Mia da un dolore comune. Quando la sofferenza è troppo grande da sopportare, alla mente non resta che proteggersi, mettendo uno scudo tra sè e la realtà. Come si può dimenticare l'uomo a cui appartieni? É possibile relegare in un angolo milioni di ricordi belli, brutti, devastanti, teneri? La distruzione è un campo arido sul quale è difficile far germogliare nuova vita, e Mia Ryder non è più la ragazza di una volta. I suoi occhi hanno visto troppo, hanno conosciuto un dolore straziante, raccolto le ceneri di un amore che era così giusto da sembrare sbagliato. No, non sono pazza, ma ci sono stati momenti in cui anche io mi stavo per arrendere, sfinita dall'idea che probabilmente per Mia e Creed non c'era futuro. Fino a che punto si può sopportare prima di cedere le armi?
Non vi dirò certo come andrà a finire, ma non arrendetevi. Io non ho smesso di sperare in un lieto fine per queste due anime tormentate.




Dove tutto finisce è stato il cammino di redenzione di un uomo, di un reietto che non si sente degno di possedere la donna che ama, ma non rinuncia a lottare per tenerla legata a sè. Desiderio e passione, rabbia e paura si mescolano creando un mix esplosivo di eventi travolgenti. 
Monica Robinson ha una spiccata vena sadica, e ne fa un uso sapiente nel costruire trame articolate e piene di sconvolgenti colpi di scena. Con lei non ci si annoia mai, e anche se a volte ho avuto bisogno di un po' di Xanax per le troppe emozioni, non sono riuscita a staccarmi finchè non ho visto la parola fine. 
Denso di avvenimenti e di continui plot twist, Dove tutto finisce ritengo sia l'opera che meglio rappresenta Creed e la sua evoluzione. 
Mia è una parte fondamentale del processo di trasformazione, così come l'antagonismo con Noah, ma il protagonista indiscusso è Creed. Il suo lato oscuro è in eterna lotta contro qualcosa che nemmeno lui sa definire. Un nemico nell'ombra che in ultima analisi è se stesso: un uomo schiacciato dai sensi di colpa, dalla paura di portare morte e distruzione per le persone che ama. 

La mia vita era stata definita dalle mie scelte. Molte delle quali mi erano costate la mia moralità. E un uomo senza coscienza era capace di tutto. Ora.Per sempre. Ogni giorno.


Mi ha strappato il cuore vederlo soffrire, la pena e l'afflizione curvare le sue forti spalle. 
Duro eppure fragile. Deciso eppure timoroso di non riuscire a trattenere il sogno di un futuro che ha già immaginato, ma che gli sta inevitabilmente scivolando tra le dita.
Non ci sono parole per descrivere l'altalena di emozioni che ho provato leggendo questa storia. Creed e Mia sono dei protagonisti che ho faticato a togliermi dalla testa e anche quando ero costretta a mettere giù il lettore per andare avanti con le necessità della mia vita, il loro richiamo era irresistibile, dovevo per forza riprendere la lettura. Dove tutto finisce non racconta solo di un amore tormentato, ma anche di legami a volte distorti, altre volte così forti che non possono essere spezzati da nessuna difficoltà. Sono queste le storie che amo, quelle che mi lasciano un brivido dentro e sconvolgono i miei sogni. Mi aspetto di leggere ancora tanti altri torbidi libri di Monica Robinson, considerato che già ho buttato l'occhio su un certo Santo!



copia gratuita fornita da Quixote


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