TITOLO: Il patto
AUTORE: Michelle Richmond
EDITORE: Rizzoli
PAGINE: 495
PUBBLICAZIONE: 5 novembre 2019
GENERE: Thriller psicologico
PREZZO: € 9,99 ebook; € 17,00 cartaceo
Alice, avvocato di successo, e Jake, psicoterapeuta, sono sposati da poco e guardano al futuro come a una distesa di possibilità infinite e felicità condivisa. Così, sull'onda dell'entusiasmo, accolgono il dono di nozze di uno dei clienti più in vista di Alice. Si tratta di un regalo anomalo, un invito a sottoscrivere un non meglio precisato Patto, tramite l'adesione a un club esclusivo e glamour che accoglie una cerchia ristretta di persone affermate e unite dallo stesso obiettivo: ricavare il massimo dalle potenzialità del matrimonio, non solo per assicurare una vita di coppia piena e soddisfacente, ma soprattutto per tutelare la sacralità del vincolo nuziale.
Le regole sono semplici: scambiarsi un regalo al mese, concedersi un viaggio ogni trimestre e, quando il coniuge chiama, rispondere sempre. Piccole attenzioni, per iniettare linfa nella relazione. Seducente e pericoloso come il canto di una sirena, il Patto trascina Jake e Alice in una nuova, inimmaginata vita. Che a poco a poco si svela ai loro occhi in tutta la sua morbosità.
Perché il Patto non tollera errori o debolezze e controlla i suoi membri. L'imperativo è che nessun matrimonio può fallire e che nessuno può uscire dal Patto. Alice e Jake capiscono presto che dietro alla patina scintillante che avvolge il bel mondo californiano si nasconde un'altra verità, dai risvolti cupi, sordida e ineluttabile. E che la distanza che separa il sogno dall'incubo è sottile come un velo.
Sarò sincero: il matrimonio è stato una mia idea. Magari non il posto, l’organizzazione, cosa mangiare, che musica sentire, tutta roba di cui Alice era tanto brava a occuparsi. Ma l’idea è stata mia. Conoscevo Alice da tre anni e mezzo, la volevo tutta per me, e sposarla era il modo migliore per essere sicuro di non perderla. Alice non se la cavava bene con gli impegni. In passato era stata ribelle, impulsiva, a volte fin troppo attratta da luccichii e piaceri effimeri. Temevo che se ne sarebbe andata, se avessi aspettato troppo: il matrimonio, quindi, era solo un mezzo per ottenere la stabilità.
Adoro quando un libro non si riduce al suo solo genere di appartenenza ma riesce a cogliere tematiche più ampie. È il caso de Il Patto di Michelle Richmond, thriller uscito lo scorso 5 novembre per Rizzoli.
Alice e Jack sono una coppia sposata. Lui psicoterapeuta, lei un avvocato di successo. Per il lor matrimonio ricevono un dono particolare da un cliente di Alice, l'iscrizione a Il Patto. Ma di cosa si tratta?
Il Patto è una sorta di club esclusivo, gruppo di individui uniti da una comunanza di intenti e opinioni, creato nel 1992 da Orla Scott su un’isoletta al largo dell’Irlanda del Nord. La sua creatrice era un pubblico ministero, sposata e senza figli, che aveva dedicato quasi tutta la vita al lavoro. Quando Orla, per una serie di eventi, perde tutto e rimane sola è costretta a rivalutare tutte le sue scelte, compreso il suo matrimonio fallito. Ritiratasi nell'isoletta in cui è cresciuta, ritrova l'amore, ma questa volta non volendo rifare gli errori del passato medita attentamente sull'idea di matrimoni e quello che serve per farlo andare avanti nel migliore dei modi. Messi nero su bianco i precetti ideati, questi divennero un vero e proprio manuale a cui il Patto si ispira. Da allora il Patto è cresciuto esponenzialmente per dimensioni e impegno. Mentre regole e statuti sono cambiati con il tempo e gli aderenti sono aumentati e si sono diffusi sempre di più, la missione e lo spirito del Patto rimangono fedeli all’idea concepita fin dall’inizio da Orla.
Adesso viene chiesto a Jack ed Alice di aderire al Patto per dare una possibilità di sicuro successo al loro matrimonio. Certo l'idea che vi sia un manuale con delle regole che assicurano la riuscita di un rapporto perfetto è duraturo è allo stesso tempo allettante ed agghiacciante. Solo per citare alcune regole: rispondere sempre quando a chiamare è il coniuge, fare al coniuge un dono speciale ogni mese solare, viaggi congiunto ogni tre mesi etc, con tanto di sanzioni per ogni inadempienza.
Ma si può ridurre l'amore ad un ammasso di regole? Che fine fa la spontaneità se tutto, anche i gesti più romantici vengono programmati?
Dopo un primo momento di idillio, il Patto comincia a mostrare le sue crepe. Tutti sembrano sapere quando Jack e Alice non rispettano le regole e le penalità vengono sistematicamente applicate. La nostra coppia si ritrova presto ingabbiata all'interno di un circolo vizioso e pieno di oscurità dal quale è difficile, se non impossibile uscire. Un sogno di felicità si trasformerà presto in un incubo.
Come vi dicevo all'inizio della recensione, ho apprezzato molto l'idea di fondo di questo thriller psicologico. Michelle Richmond ci prospetta un mondo allettante e allo stesso tempo inquietante e pieno di insidie.
I personaggi sono complessi e si svelano stato dopo strato. Il narratore di questa storia è Jack, e ci offre una prospettiva interessante anche se mi sarebbe piaciuto leggere i pensieri di Alice, un avvocato che si trova ad aderire ad un codice ferreo quasi come quello del sistema legislativo per il quale lavora. Essendo una psicologa, mi sono più volte chiesta, durante la letture, come poteva Jack, che pure fa questo lavoro, a non vedere le insidie nascoste nell'idea di regolamentare i sentimenti.
Ammetto di aver trovato alcuni punti addirittura divertenti, ma la sensazione prevalente durante la lettura è stata l'inquietudine. Sarà per una mia certa indisposizione generali per tutto quello che sembra una setta o che vagamente gli somiglia, mi da i brividi.
«La Chiesa cattolica è una setta, quindi?» domando. «C’è il capo carismatico, il papa, e se non si seguono le regole si può finire scomunicati.» Lei riflette, la fronte aggrottata. «Non credo. Se una cosa dura da un bel po’ di tempo, o si diffonde moltissimo, non credo la si possa classificare come setta. Non solo, le sette fanno di tutto per trattenere i membri, mentre pare che la Chiesa preferisca lasciarli andare, se dissentono apertamente dalla dottrina. Inoltre, gli obiettivi della Chiesa sono perlopiù nobili – carità, opere buone – e non sono anticonvenzionali.»
Ho divorato la storia in poco tempo, grazie allo stile fluido e scorrevole di Michelle Richmond e alla trama avvincente che passa dalla tensione ad una certa dose di pensiero fantascientifico. Il pensiero che un'organizzazione come quella del Patto possa esistere veramente è bastata già da sè a spaventarmi, ve lo assicuro.
Interessante, avvincente, inquietante, in grado di far emergere riflessioni importanti. E voi, cosa fareste per mantenere vivo il vostro matrimonio?
copia fornita da Rizzoli
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