giovedì 13 febbraio 2020

IO SONO AVA, ERIN STEWART. Review party.




TITOLO: Io sono Ava
AUTORE: Erin Stewart
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 328
PUBBLICAZIONE: 13 febbraio 2020
GENERE: Narrativa Young Adult
COSTO: € 7,99 ebook; 14,00 cartaceo

Ava era mille cose. Era una ragazza che adorava cantare. Era una ragazza con tanti amici. Ora è solo la ragazza con le cicatrici. È passato un anno dall'incendio in cui ha perso i genitori. Un anno in cui Ava ha tagliato i ponti con il mondo perché le fa troppa paura. Ora è costretta a tornare a scuola. Una scuola nuova dove non conosce nessuno. Una scuola che – ne è sicura – sarà piena di ragazzi che non faranno altro che osservare il suo viso per poi allontanarsi spaventati. Chi vorrebbe mai fare amicizia con lei? Quali nuovi modi di prenderla in giro si inventeranno i suoi compagni?

Non appena si avventura in quei corridoi i suoi incubi si avverano: non incrocia nessuno sguardo e, al suo passaggio, sente solo sussurri. Fino a quando i suoi occhi non incontrano quelli di Asad e Piper, gli unici ad avere il coraggio di andare oltre il suo aspetto. Di vedere la vera Ava dietro le cicatrici. Perché anche loro si sentono soli e incompresi. La loro amicizia la aiuterà a ricominciare. Le farà capire che nessuno è diverso, ma ognuno è unico così come è.
La storia di una ragazza che scopre la forza che ha dentro di sé. La storia di un’amicizia più forte di tutto. Il libro che dalla stampa e dai lettori è stato definito il nuovo Wonder.


Ci sono libri necessari, la cui lettura ritengo sia indispensabile e Io sono Ava di Erin Stewart edito Garzanti è uno di questi. Quando ho letto la newsletter della casa editrice sono rimasta rapita dalla trama senza sapermi spiegare il perchè. Al termine della lettura posso dire che alcune storie mi chiamano, sussurrano al mio subconscio, solleticano gli intimi recessi della mia anima di lettrice. 
Io sono Ava mi ha toccata nel profondo, una storia potente, intensa e commovente di rinascita e forza, di resilienza estrema. Una. Storia di formazione che passa attraverso il dolore e la scoperta dell'amicizia, quella vera, non giudicante, sincera. 
Ava è una sopravvissuta, anche se lei odia esserlo. Il fuoco ha divorato parte del suo corpo rendendola irriconoscibile. In realtà la parte che andata perduta non è stata solo quella esteriore, ma anche la ragazza spensierata che amava i musical e passava le giornate a cantare a squarciagola insieme alla cugina Sara. 
Persa la casa, persi i genitori, ridotta ad un patchwork di cicatrici e lembi di pelle ricucita, pensare di essere sopravvissuta non le è di consolazione. 
Ora che deve tornare al mondo, spinta anche dalla solerte zia Cora, una guerra impazza all'interno della sua anima. L'unica cosa che Ava vorrebbe è sprofondare nel buio di giornate sempre uguali, con il mondo chiuso fuori, senza lo sguardo di pietà della gente a compatirla. Ma la vita continua. e lei ha promesso di provare a tornare a scuola e frequentare un gruppo di aiuto per condividere il suo dolore con altre persone come lei, che possono comprenderla. 
Il liceo, si sa, può essere un vero inferno, specie se hai il viso deturpato, la mano somigliante ad una chela e l'aspetto di Freddy Krueger. 
No, non sono spietata e leggendo io sono Ava vi accorgerete che questa coraggiosa e fragile ragazzina, non ama i giri di parole. Ava è lucidamente consapevole del suo nuovo aspetto, di come appare agli occhi della gente, dei pensieri che suscita, degli atteggiamenti in bilico tra il ribrezzo e la compassione. 
E' vero, forse è stata fortunata perchè è ancora viva, ma a volte vorrebbe non esserlo, soprattutto quando la mattina deve affrontare i corridoi della sua nuova scuola, cercando di ignorare i commenti sarcastici e i risolini crudeli di chi ha ancora una vita perfetta come quella che aveva lei solo l'anno prima. 
L'incontro con Piper, un' altra sopravvissuta, un'altra segnata dalla vita, la aiuterà a venire fuori dal guscio protettivo all'interno del quale si è trincerata. Piper è un vero e proprio uragano. Sagace, tagliente, invadente, sempre pronta a fare una battuta sprezzante e politically incorrect. Con la sua travolgente capacità di portare il sole dove prima c'era solo l'oscurità, sarà la spalla ideale per Ava, la aiuterà a non crollare, a riappropriarsi di se stessa. Ma anche gli uragani hanno un lato oscuro e tempestoso, nascosto dietro una forza dirompente. 
Erin Stewart si è presa un pezzo di cuore. Posso considerare Io sono Ava la prima vera, indimenticabile lettura di questo 2020. Una protagonista capace di invadere la tua anima, annientarti con la sua sofferenza e scuotere le coscienze. Ava ha attraversato l'inferno e ne porterà per sempre le cicatrici addosso. Questo l'ha resa una ragazza diversa, conscia dei limiti che dovrà affrontare da adesso in poi. C'è un universo di dolore e di bellezza interiore in un'adolescente che affronta il mondo come una guerriera, aggrappata alla vita anche se apparentemente sembra odiarla. Ava ha bisogno di tempo per elaborare, per comprendere, per abituarsi alla sua nuova "pelle" e non farsi fagocitare dalla rabbia per aver perso tutto. 
Ho adorato il modo in cui affronta di petto il dolore; anche se è un palese meccanismo di difesa, l'ironia dark con cui si autodefinisce è sorprendentemente brillante e divertente. E Piper? L'ho adorata sin dal primo momento in cui ha aperto la bocca, così sfrontata e caustica da rasentare l'impertinenza.
Insieme le due ragazze impareranno che non la vita, spesso, non può essere aggiustata, che le persone non possono essere aggiustate, ma insieme si può essere più forti. 
Un cammino di ri-costruzione in cui gli affetti e l'amicizia sono una parte fondamentale di un cammino terapeutico che comincia dall'accettazione della diversità. 
«Di questa cicatrice non mi importa. Mi ricorda che adesso tu fai parte di me. Che insieme siamo più forti.»
Io sono Ava affronta con delicatezza e sguardo lucido dei temi molto importanti: la diversità, il bullismo, la depressione, il lutto e la sua elaborazione. Amarsi è un cammino faticoso che parte da molto lontano. E se è vero nelle situazioni in cui le giornate sono chiare e limpide, è ancora più vero quando imperversa la tempesta. 
Non si può non amare questa storia carica di magnetismo e profondità. I suoi protagonisti sono così tridimensionali che vi sembrerà di conoscerli. Ho riso, pianto, sofferto, gioito. Erin Stewart è stata un grado di farmi provare una vasta gamma di sentimenti, un caleidoscopio di emozioni contrastati. 
A volte diamo per scontata la felicità, non diamo peso alla quotidianità, presi dal vorticare tra mille e un impegno. Poi succede che qualcosa cambi e ci cambi, mostrandoci la precarietà dell'esistenza, la fragilità della condizione umana.
Non c'è un pizzico di commiserazione in Ava, solo la bellezza di una fenice che rinasce dalle proprie ceneri.



Una storia. 
Uno scudo. 
Una stella. 
Cosa sono queste cicatrici? 

Io sono questa pelle? 
Intrappolata dentro?
Un corpo spezzato. 
Una ragazza spezzata.

O sono più di questo? 
Questo patchwork
fatto di vergogna e senso di colpa. 

Per una volta, comincio a credere che, 
Sotto questa pelle, 
Ci sia ancora una me. 

Fatta di cenere, 
Fumo, 
Cicatrici… 
Una ragazza. 

Che aspetta 
Di spiegare
Le ali.

copia fornita da Garzanti


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