TITOLO: I morti viventi
AUTORE: Daniel Kraus
EDITORE: La nave di Teseo
PAGINE: 688
PUBBLICAZIONE: 24 settembre 2020
GENERE: Narrativa/ Horror
PREZZO: € 9,99 ebook; € 22,00 cartaceo
Comincia con un solo corpo. Due medici legali si imbattono in un cadavere che non resterà morto a lungo. Poi si diffonde rapidamente.
In un villaggio di case mobili del Missouri, un’adolescente deve difendersi da amici e parenti appena resuscitati.
Su una portaerei americana, i marinai devono nascondersi dai commilitoni morti,
mentre un fanatico predica il vangelo di una nuova religione della morte.
In uno studio televisivo, l’unico giornalista sopravvissuto continua a trasmettere senza sapere se c’è ancora qualcuno a guardarlo, mentre i suoi colleghi non-morti minacciano di irrompere in diretta.
A Washington, un dipendente federale autistico traccia quest’epidemia, raccogliendo i dati per un futuro che potrebbe non arrivare mai.
Dovunque, le persone sono prese di mira sia dai vivi che dai morti. Pensate di sapere come finisce questa storia? Vi sbagliate.
Per molti anni, George Romero ha lavorato a questo romanzo, che considerava un’espansione contemporanea dell’universo zombie creato nei suoi film. Purtroppo, è scomparso prima di completare l’opera. Nei mesi successivi alla morte del regista, i suoi eredi hanno contattato Daniel Kraus, grande ammiratore di Romero, perché concludesse questa storia.
In questo strano periodo che sembra ispirato ad un romanzo post-apocalittico, non potevo lasciarmi scappare l'opportunità di leggere l'opera di uno dei più famosi maestri dell'horror: George A. Romero.
Se, come me, siete amanti dell'horror e nutrite questa passione da lunga data, saprete di certo che Romero è il papà degli Zombi, un'epopea lunghissima sul grande schermo che l'autore ha voluto riportare anche su carta.
Il romanzo di Romero ha avuto una stesura lunga durata circa trentasei anni che l'autore non è riuscito a ultimare per la sua scomparsa a causa di una grave malattia. A portare l'opera a compimento ci penserà Daniel Kraus, famoso coautore, insieme a Guillermo del Toro, della Forma dell'acqua.
Krus ha sicuramente un grande compito che vive con impegno, apprezzando e venerando da sempre l'opera del maestro Romero.
Inizia così a studiare, a immedesimarsi nell'autore e a fare ordine nei suoi carteggi.
C'è un'interessantissima nota del co-autore che lascia parecchi spunti di riflessione e, un po' mi sono rivista in Daniel Kraus e nelle origini della sua passione per l'horror. Anche io ho avuto quella che Kraus definisce un caso di " cattiva educazione" perchè all'età di sei anni insieme a mio padre vedevo
Creepshow, Zombi e altri horror famosi. Ammetto che in tanti, compresa mia madre, hanno accusato mio padre di comportamento sconsiderato, ma il mio è un bel ricordo che ha contribuito a cementare il rapporto con mio padre e a vincere paure ataviche.
Dopo questa lunga nota personale, andiamo al testo di Romero, un'opera corposa costituita da quasi 700 pagine, suddivisa in tre atti. Tutto ha inizio quando dei corpi iniziano a riprendere vita sotto gli occhi increduli di due medici legali: Louis Acocella e la sua apprendista Charlie Rutkowski.
La notizia era quella che si aspettava. La morte, una volta che diventava familiare, riservava poche sorprese
E invece, in questo caso, la morte non rimane solo tale, ma sorprende il mondo con il ritorno alla vita di questi cadaveri sottoforma di ghoul, esseri che presto sarebbero stati identificato come zombi che si nutrono di carne umana e infettano con i loro morso.
Inizia così una vera e propria apocalisse zombi, una storia che procede per circa quindici anni, con una serie cospicua di personaggi i quali dapprima sembrano scollegati tra loro, mentre ci si accorge poi del filo comune che li lega.
Oltre a Louis e Charlie ci sono Etta Hoffmann, una bizzarra statistica affetta da autismo che si occupa di una divisione che tiene conto delle nascite e delle morti in America (AMLD).
C'è Greer Morgan, liceale afroamericana, problematica e con problemi socio-economici che si ritrova in un inferno personale. Greer deve difendersi dall'attacco di esseri redivivi con l'aiuto di arco e frecce.
“Greer Morgan, sono Greer Morgan, vivo nel villaggio di case mobili Sunnybrook di Bulk, Missouri, e sono intrappolata in casa mia, c’è un sacco di gente che è impazzita, si aggrediscono fra loro, ci sono morti e feriti, abbiamo bisogno di polizia e ambulanze, dovete fare presto, qui è il villaggio di case mobili Sunnybrook di Bulk, Missouri, io sono Greer Morgan, hanno rotto tutte le finestre, stanno per entrare, per favore, per favore sbrigatevi.”
Il nostromo Karl Nishimura, uno dei tre capo-timonieri della nave Olympia e il vanesio conduttore televisivo Chuck Corso.
Seguiamo tutti i protagonisti, dapprima sconvolti e impreparati nella gestione di quello che sta accadendo attorno a loro. Piano piano però, iniziano a lottare con ogni mezzo cercando di comprendere il nemico e sfuggire ad una sorte infausta.
Tra morti cruente, scene sanguinose tipiche degli attacchi zombi, assisteremo alla lotta dell'umanità per non perdere se stessa. Quello che però accade nei momenti di crisi è che quella stessa umanità può tirare fuori sia il meglio che il peggio di se stessa.
Una lettura non per tutti, per veri amanti del genere. Se si va oltre la storia, si può trarre una profonda riflessione dell'opera di Romero se ne ravvisa un messaggio di fondo che è quello di considerare la paura come una parte fondamentale della nostra vita che se controllata e vinta ci invita alla prudenza.
Non lasciate che vi si indurisca il cuore.Dovete provare paura nel vostro cuore.Continuate ad avere paura.
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