martedì 30 novembre 2021

LA BUGIA DI MEZZANOTTE, MARIE RUTKOSKI. Review party.




TITOLO: La bugia di mezzanotte
AUTORE: Marie Rutkoski
SERIE: Forgotten Gods 1.
EDITORE: Mondadori Oscar Vault
PAGINE: 576
PUBBLICAZIONE: 30 novembre 2021
GENERE: Fantasy young adult
PREZZO: € 9,99 ebook; € 18,00 cartaceo

Nel mondo in cui vive Nirrim il crimine dilaga, nonostante la durezza con cui viene punito, e i piaceri non esistono. O meglio, sono riservati all'Alta Stirpe. Per le persone di basso rango, gli abitanti del Rione, come Nirrim, la vita è solo cupezza e castigo, è vietato anche soltanto assaggiare dolci o indossare abiti colorati. Due sono le scelte possibili: seguire le regole oppure pagare pegno e sopportare le conseguenze. E così Nirrim ha imparato presto a tenere la testa china, e a nascondere il pericoloso segreto che custodisce. Fino al giorno in cui non incontra Sid, che giunge da lontano, le racconta che l'Alta Stirpe possiede una magia, e la sprona a conquistare quello stesso potere per sé. Ma per farlo, Nirrim deve abbandonare la sua vecchia vita e riporre tutta la sua fiducia in una persona sconosciuta che sembra chiedere, più di tutto, di non darle fiducia. Un fantasy epico e romantico assieme che ci mostra come liberarci dalle bugie che ci raccontano gli altri, e da quelle che raccontiamo a noi stessi.




Si dice che lacrime di grandine arrivino a costellare le spiagge di sabbia rosata fuori città e che gli alberi al di là delle mura si ingioiellino di perle di ghiaccio trasparente.
Ditemi se questa non è poesia?
La prima cosa che mi ha colpito e mi ha fatto innamorare di Marie Rutkoski è senza dubbio il lirismo della sua scrittura, così carica di poesia, evocativa e ricca di pathos.
Ho perso letteralmente la testa per questa autrice quando ho letto la Winner's trilogy e aspettavo la pubblicazione della Bugia di mezzanotte in Italia sin da quando ho appreso della sua nascita.
Inutile dirvi che le aspettative erano altissime e devo ammettere che per il momento non sono state disattese.
La bugia di mezzanotte è ambientata nello stesso mondo della precedente trilogia e gli echi della storia epica del re e della regina di Herran permeano anche questa storia.
Ancora una volta l'autrice ci descrive un mondo diviso in caste, in cui il destino è immutabile e nascere con un determinato sangue ti marchia a vita, relegandoti ad una condizione dalla quale non ci si può affrancare.
Per gli appartenenti all'Alta Stirpe, Mezza Stirpe e Mediocriti, la vita è molto differente. L'accesso ad una vita agiata, fatta di svaghi ed altre leziosità, la libertà di muoversi e fare qualunque cosa si voglia è molto differente e, per molti non appartenenti all'Alta Stirpe le cose non sono per nulla facili.

Nirrim, la nostra protagonista, vive nel Rione, posto dal quale non le è permesso uscire poichè è una Mezza Stirpe. Di lei si occupa una sorta di tutrice di nome Raven che la costringe a falsificare i documenti per coloro che vogliono cercare fortuna. Raven è una figura che farebbe concorrenza alla matrigna di Cenerentola, eppure Nirrim ha nei suoi confronti il tipico legame che tiene uniti la vittima al suo aggressore.
Come per tutti gli appartenenti alla sua classe ogni piccolo errore si può trasformare in una pena, un pegno da pagare che poco ha a che fare col concetto di giustizia.
Proprio per essere stata accusata di un crimine che non ha commesso, Nirrim si trova in prigione, una buona azione punita con una fiala di sangue prelevata per tutta la durata della pena: una ogni giorno per un mese. In quel posto conosce Sid, affascinante, intrigante e misteriosa. Lei la spinge a considerare cose che non avrebbe mai pensato di considerare; cose sulla sua condizione, sulla giustizia sociale che divide gli esseri umani in caste e sulla veridicità dell'impossibilità di potersi evolvere.
Sid in carcere scopre quanto diversa sia la condizione dei Mezza Stirpe e quante ingiustizie debbano sopportare senza possibilità di ribellione, così aiuta Nirrim a fuggire.
La vicinanza tra Sid e Nirrim si trasforma presto in un sentimenti più profondo, difficile da respingere e impossibile da realizzare: l'amore tra due donne.
«Voglio te» dissi.
Cambiò espressione. Il suo viso divenne serio, deciso,
e la bocca accennò un sorriso ironico. «Vuoi me?»
«Sì.»
«Nirrim, non posso farti alcun bene.»
«E allora fammi male.»
Come spesso accade nelle storie di Marie Rutkoski, l'impianto fantasy passa in secondo piano rispetto alla profondità dei personaggi, all'importanza delle tematiche affrontate e alla bellezza dei dialoghi.
Leggere di Nirrim e Sid è un piacere e la diversità dei loro caratteri crea un mix vincente. Sid è sfacciata, aperta, tagliente, sicura di sè da sfiorare l'arroganza, ma ha un gran cuore e un'estrema libertà nell'essere se stessa.
Nirrim al contrario sta sempre in ombra, abituata ad attirare poco l'attenzione a causa della sua condizione, finendo col rimanere imbrigliata nella rappresentazione che chi ha voluto le caste separate ha creato.
Mi ha fatto tanta tenerezza per la sua paura di sognare altro, di pensare ad una condizione diversa da quella in cui è nata, legata ad una figura abusante che l'ha crescita nel disamore, vessandola e usandola a proprio piacimento.
Quello di Nirrim, insieme a Sid, è un viaggio di crescita, di scoperta di segreti e bugie che culmineranno in un finale che lascia a bocca aperta e con la voglia irrefrenabile di leggere il seguito.
Bello e intenso, con due eroine queer che vale la pena conoscere e apprezzare.
Marie Rutkoski, hai fatto un'altra magia.



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