lunedì 29 novembre 2021

LE GUERRIERE DAL SANGUE D'ORO, NAMINA FORNA. Review party.

 


TITOLO: Guerriere dal sangue d'oro
AUTORE: Namina Forna
SERIE: Deathless 1.
EDITORE: Mondadori Oscar Fantastica
PAGINE: 288
PUBBLICAZIONE: 30 novembre 2021
GENERE: Fantasy young adult
PREZZO: € 9,99 ebook; € 18,90 cartaceo

È tardo pomeriggio quando arriviamo al tempio. La piazza del villaggio è già gremita: le ragazze, nei loro abiti da cerimonia, si mettono in fila davanti ai gradini del tempio, con i genitori ai lati. Mio padre prende posto accanto a me quando i tamburi iniziano a suonare. Gli jatu marciano solennemente verso i gradini, le loro crudeli maschere da guerra brillano nella luce spenta del pomeriggio. Osservo le mura bianche e spoglie del tempio, il suo tetto rosso. Il rosso è il colore della santità. È il colore del sangue delle ragazze pure che saranno messe alla prova oggi. Deka conosce bene l'importanza del rituale della purezza. Sa che da esso dipenderà se potrà o meno diventare membro a tutti gli effetti del suo villaggio ed essere finalmente parte di qualcosa, proprio lei che si è sempre sentita diversa e fuori posto. Ma il giorno della cerimonia, il suo sangue si rivela d'oro, il colore della non purezza. Le conseguenze, Deka lo sa bene, potrebbero essere peggiori della morte. Per questo, quando una misteriosa donna va a trovarla nel luogo in cui è imprigionata e le propone di andarsene dal villaggio per entrare a far parte di un esercito composto da ragazze esattamente come lei, le alaki, non ha dubbi. Pur comprendendo i pericoli che la aspettano, Deka decide di abbandonare la vita che ha sempre conosciuto. Ma già nel viaggio che la conduce alla capitale del regno, e alla più grande battaglia della sua vita, scoprirà presto che la grande città serba molte sorprese. E che niente è davvero come sembra, nemmeno lei.

Non mi vergogno più di quello che sono. Non importa quali siano le mie origini, c’è un valore in ciò che sono.

In un villaggio di Otera vive Deka, una ragazza che si appresta a vivere il suo rito di passaggio. Nella società di Deka, infatti, tutte le ragazze, all'età di quindici anni devono sottoporsi alla cerimonia del sangue, la quale ne sancisce la purezza o l'impurità.
In una società patriarcale come questa, è il sangue a decretare il futuro di ogni donna e la possibilità di poter avere un futuro, una famiglia, un marito.
Se durante il cerimoniale il sacerdote, tagliando Deka si accorgerà che a scorrere sarà sangue di colore rosso, la ragazza sarà considerata pura. Se invece, ad uscire fosse sangue dorato, quello dei demoni, per lei non ci sarà nessuna via di scampo e la morte potrebbe essere i destino più fausto.
Per Deka il giorno del rituale è atteso con un sentimento che va al di là della solita ansia. Sempre emarginata e considerata un'estranea nella sua stessa terra, crede che la vista del suo sangue sancirà la vera accettazione.
Quanta illusione si può nascondere nel cuore di una ragazza, prima che questo venga spezzato dalla crudele realtà. Nel giorno più importante Deka scopre che nelle sue vene scorre sangue dorato, e morirà, morirà e morirà tante volte, e altrettante risorgerà, perchè questa è la sua vera natura di essere immortale.


Imprigionata e ripudiata dalla sua stessa famiglia, Deka riceverà l'aiuto inaspettato di una donna che la invita a fuggire e unirsi all'esercito dell'imperatore e diventare un'alaki.
Una decisione non facile da prendere ma che potrebbe permetterle, un giorno, di affrancarsi dalla sua condizione di "impura". Tra vent'anni, la sua natura demoniaca sarà purificata, diverrà di nuovo umana e finalmente sarà accettata dalla sua gente.
Il cammino di Daka come alaki sarà di crescita, di scoperta delle proprie potenzialità e riflessione sulla sua natura. Inoltre, nulla è come sembra, nemmeno il suo Imperatore, per il quale lotta per scacciare i gridamorte da Otera.
Preziosa...
Finora sono sempre stata terrorizzata dalle mie capacità. E se invece fosse un’arma utile, una spada da sguainare quando la situazione lo richiede?
E se Britta avesse capito tanto facilmente quello che io non capivo, accettato quello che nemmeno la mia famiglia è riuscita ad accettare?
Gli occhi mi si riempiono di lacrime e cerco di ricacciarle indietro.
«Forse» continua lei «invece di cercare di nasconderla, dovresti imparare a usarla al meglio. A controllarla.»
Le guerriere dal sangue d'oro è un fantasy pieno di sfaccettature diverse e che affronta delle tematiche importanti e attuali.
Preponderante è il tema del sangue che diviene la base su cui costruire una cultura di tipo patriarcale e maschilista che tende a umiliare la natura della donna, asservita completamente a regole scelte da uomini, per controllarle in ogni aspetto.
Per tutta la vita Deka viene discriminata e addirittura rifiutata dal sangue del suo sangue, eppure spera sempre, lotta, al fine di venire accettata.
Namina Forma disegna una società xenofoba, violenta, bigotta, moralmente repressiva e che si nasconde dietro fantomatici dettami religiosi.
L'autrice non si risparmia nella descrizione di scene cruente e di abuso, cosa che per me ha rappresentato un punto di forza, che ha dato coerenza a tutto l'impianto narrativo.
In mezzo a tanto orrore c'è anche tanta forza, un richiamo al femminismo e al legame tra donne, capaci di combattere e difendere, guadagnarsi un posto nel mondo, meglio di quegli uomini che vogliono ridurle in catene. Ci sono amore, amicizia, potere femminile, questa storia è stata un vortice di emozioni.
Nonostante tutto, non posso dire che sia stata una lettura perfetta. La narrazione ha alternato momenti frenetici e pieni di azione, ad altri parecchio lenti che hanno spezzato il ritmo. Anche alcuni passaggi temporali non mi stati chiari, ma questo non ha comunque pregiudicato la mia esperienza di lettura.
Il worldbuilding, a mio parere, non è il suo punto forte, un mondo fatto di soldati alaki (tutte donne e immortali), jatu (uomini mortali), gridamorte e un imperatore che nasconde i suoi veri intenti.
Un cast nutrito di personaggi che oltre a Deka colorano una storia di svariati colori, tutti brillanti.
Un finale che racconta di come dal dolore, dalla sofferenza, si rinasca a forza nuova.




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