giovedì 18 novembre 2021

L'ACCADEMIA DEI BUGIARDI, BRIDGET COLLINS. Review party.



TITOLO: L'accademia dei bugiardi
AUTORE: Bridget Collins
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 416
PUBBLICAZIONE: 18 novembre 2021
GENERE: Narrativa/Historical fiction
PREZZO: € 18, 60 cartaceo; 9,99 ebook

Nell'esclusiva accademia di Montverre c'è una sola regola: le parole vanno trattate con cura e scelte con attenzione. Perché hanno il potere di leggere il mondo e di cambiare la vita. Da secoli è così, e da secoli c'è una figura che deve preservarle, il Magister Ludi. Ora, questo difficile compito tocca a Claire, proprio lei che, essendo donna, fino a pochi anni prima non poteva nemmeno studiare in quella prestigiosa istituzione. Le era proibito. Eppure è chiamata a fare di tutto per proteggere le antiche e polverose aule, e soprattutto per garantire che i segreti e le bugie che vi sono nascosti restino avvolti nel silenzio. Ma l'arrivo di Léo, ex alunno della scuola, cambia tutto. L'uomo ha tante domande e vuole delle risposte. Risposte che hanno a che fare con un diario dalle pagine ormai ingiallite. Claire sa che deve restare chiuso, altrimenti tutti i misteri possono venire a galla, mettendo in pericolo il buon nome dell'accademia. E non solo. A rischio ci sono anche la sua vita e le scelte che ha fatto nel passato. A rischio c'è il suo cuore, che ha già sofferto più di quanto poteva. Perché Claire sa che le parole possono aiutare, ma possono anche tradire. Possono essere faro di sincerità come vestirsi da impostori. La verità richiede coraggio, se un'intera esistenza è costruita dietro una bugia.

Bridget Collins torna nelle librerie italiane con una nuova e suggestiva storia: L'accademia dei bugiardi.
Ho conosciuto l'autrice attraverso la lettura del libro Il rilegatore (rec) e mi era piaciuta la sua scrittura evocativa e intrisa di elementi emotivi, pertanto, quando ho letto della sua nuova uscita non sono riuscita a resistere.
L'accademia dei bugiardi è una storia molto diversa da quella descritta nel Rilegatore e ammetto che la sua lettura ha richiesto tempo e concentrazione. Non è facile raccontarvi questa storia, o meglio, non è facile farlo meglio della trama che trovate nella descrizione del libro, pertanto farò il possibile per darvi qualche informazione aggiuntiva e le sensazioni che mi ha lasciato la lettura.
L'ambientazione è vagamente riconducibile alla Francia negli anni del regine Nazista, ma non abbiamo appigli sicuri. Quello che è certo è che vi è un regime in qualche misura restrittivo.
Léo, il ragazzo prodigio del governo, fa ritorno all'esclusiva accademia di Montverre, invitato a lasciare delle cariche politiche da un Governo repressivo, per dedicarsi all'arte del gioco nazionale, Le grand jeu, in cui è stato un'eccellenza negli anni della sua formazione.
Fare ritorno a Montverre non sarà facile, soprattutto per la presenza di Claire, il nuovo Magister Ludi, una donna che ha dovuto lottare per ricoprire la posizione che occupa, in un tempo e in un luogo in cui non è mai stato scontato per una donna avere dei diritti e ottenere delle cariche importanti.

L'accademia dei bugiardi è una storia fumosa, dalle atmosfere gotiche, di cui è difficile tirare le somme. Misteriosa, avvincente, densa di segreti e pericoli. Tutto ruota attorno alle figure sfuggenti di Léo, del Magister Ludi, della Talpa e del particolare grand jeu, le cui regole rimangono astratte e poco chiare. Una mescolanza di arti, musica, matematica, filosofia, religione che ha i suoi influssi anche sul governo, la politica e il suo regime.
Impossibile non notare i riferimenti all'ultimo romanzo di Herman Hesse, Il giuoco delle perle di vetro, sia per il gioco in sè che per la figura del Magister Ludi e per l'ambientazione filosofico-fantastica.
L'accademia dei bugiardi è un libro particolare, di non facile lettura, in cui i personaggi sono costantemente sospesi tra diffidenza e sospetto. Il Magister Ludi sente di dover difendere la sua posizione e Léo è alla ricerca di risposte, il più delle volte scomode.
E poi, i colpi di scena. Ce ne saranno di belli!
Coltivava l’arroganza, la maschera più mascolina che le venisse in mente, ma a volte le sembrava così artificiale che quasi scoppiava in una risata isterica, temendo il momento in cui qualcuno avrebbe strizzato gli occhi e detto: “Ehi, aspetta un attimo…”.
Se vi piacciono le trame non banali, che procedono lentamente e per costrutti astratti, che regalano chiavi di lettura del tutto personali, L'accademia dei bugiardi non vi spaventerà di sicuro.



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