martedì 24 maggio 2022

VOCE DEL MARE, NATASHA BOWEN. Review.



TITOLO: Voce del mare
AUTORE: Natasha Bowen
SERIE: Skin of the sea 1.
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 252
PUBBLICAZIONE: 24 maggio 2022
GENERE: Fantasy YA
PREZZO: €  19,90 cartaceo, € 9,99 ebook

Un tempo, quando era ancora umana, Simi pregava gli dèi. Ora che è una sirena, una Mami Wata, è al loro servizio, anche se non riesce a rinunciare ai ricordi della sua vita precedente. Il suo compito, come quello delle sue sei sorelle, è di cercare e raccogliere le anime degli uomini e delle donne gettati in mare dalle imbarcazioni cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo; e, dopo averle onorate, fare in modo che possano tornare, benedette, alla loro terra d'origine. Ma un giorno, quando da una di quelle navi viene buttato in acqua un ragazzo ancora in vita, avviene l'impensabile. Simi decide di portarlo in salvo, contravvenendo così a una delle più antiche e inviolabili disposizioni divine. Per fare ammenda, sarà costretta a recarsi al cospetto di Olodumare, il Creatore Supremo, ma per poterlo incontrare, dovrà prima affrontare un viaggio pieno di ostacoli, nel corso del quale incontrerà terre ricche di insidie e creature leggendarie e si ritroverà ancora una volta a sfidare gli dèi, mettendo a rischio non solo il destino di tutte le Mami Wata ma anche quello del mondo così come lo ha conosciuto fino ad allora.

Simidele è una delle sette Mami Wata, una sirena il cui compito è quello di accompagnare le amine dei corpi gettati in mare dalle navi schiaviste, per fare in modo che tra quelle acque non si perdono, e benedicendole prima che si ricongiungano con Olodumare. A darle il suo nuovo aspetto è Yemoja, una divinità che l'ha salvata dalle acque permettendole di rinascere a nuova vita. Eppure i ricordi della sua vita precedente, quando ancora era un essere umano, la tormentano costantemente e il passaggio dalla forma umana a quella di sirena non la aiuta di certo.
Un giorno però contravviene al compito che le è stato assegnato dagli déi e salvando un ragazzo, Kola, estremo gesto che la fa sentire in pace, vista l'impotenza provata per i numerosi corpi che le navi schiaviste strappano dalle loro terre per condurli nelle colonie. Questa azione però, le costerà cara e per lasciare che il Supremo Creatore Olodumare la perdoni, e insieme a ciò le sorti della terra cambino, Simi deve affrontare delle prove molto difficili e giungere al cospetto della divinità, inseguita da un nemico subdolo e crudele, l'orisha Eshu, messaggero di Olodumare.
Voce del mare percorre in chiave fantasy il periodo della tratta degli schiavi del popolo Yoruba, da parte dei colonizzatori europei del XV secolo, riprendendone le tradizioni, come l'aspetto religioso legato al mito di Olodumare e Yemoja. Il wordlbuilding è intrigante e pieno di fascino, arricchito dall'uso che l'autrice fa di termini dell'antico linguaggio yoruba e della religione Ifa. Una riscrittura della fiaba della Sirenetta che fa riflettere e introduce a tematiche sul razzismo che affondano le proprie radici in epoche molto lontane.
Questo ha creato in me molta curiosità, soprattutto perchè non conoscevo in modo approfondito questo aspetto nonostante le mie reminiscenze di storia del periodo descritto.
Siamo sempre stati abituati a leggere la sirenetta e immaginarla con gli occhi del nostro relativismo culturale, ma anche altri popoli hanno le stesse figure fantastiche.
Il viaggio di Simi e Kola ha un non so che del poema omerico, come un Ulisse in veste da sirena.
Inoltrandosi nella lettura si iniziano a raccogliere i pezzi della precedente vita di Simi e conoscere meglio questo personaggio, compresa la nascita di un grande sentimento per Kola.
La prima parte scorre un po' lenta e non è stato facile immergersi completamente in questo mondo ricco e pieno di una terminologia a me sconosciuta. Piano piano, però, ci si innamora di Simi, del suo spirito generoso, del suo coraggio, della determinazione a non dimenticare quello che succede attorno a lei.
Un viaggio ricco, un'avventura epica in cui la storia d'amore rappresenta solo la punta di un'iceberg.
L'autrice sottolinea come la sua non sia la solita denuncia verso l'atteggiamento suprematista bianco e la schiavitù di un popolo, ma la celebrazione di uomini e donne straordinarie, con una cultura antica e importante. Gente che ha lottato, ha resistito e continua a farlo nel presente come nel passato.
Il finale vi lascerà a bocca aperta e speriamo che il secondo volume della serie arrivi presto.





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