TITOLO: Il corpo ricorda. Un memoir
AUTORE: Lacy M. Johnson
EDITORE: NN Editore
PAGINE: 208
PUBBLICAZIONE: 29 luglio 2022 (riedizione)
GENERE: Narrativa contemporanea/Memoir
PREZZO: € 18,00 cartaceo, 8,99 ebook
È la notte del 5 luglio 2000 quando Lacy M. Johnson fugge dal seminterrato in cui l’ex fidanzato l’ha rinchiusa con l’intenzione di ucciderla. Lacy ha ventidue anni e lui è stato, prima, il suo insegnante all’università, e poi l’uomo con cui ha convissuto per anni, in una relazione segnata da violenze e soprusi. Fino alla sua decisione di lasciarlo, e al fatidico ultimo incontro. Alla polizia Lacy racconta cosa è successo, e quelle parole diventano un peso insostenibile, un marchio a cui è impossibile sottrarsi, ma anche una cura, l’unico antidoto per elaborare il trauma. La ricerca di una giustizia interiore si confronta con la tenace memoria del corpo e, avanti e indietro nel tempo, Lacy ripercorre la relazione con lui, le esperienze di sesso e dipendenza, intrecciando il suo racconto con i rapporti della polizia, le valutazioni degli psicologi, gli incubi ricorrenti, nel tentativo di guarire e perdonarsi. "Il corpo ricorda" è una testimonianza illuminante, dolorosa e intimamente poetica. Senza mai cadere nell’autocommiserazione, Lacy M. Johnson si interroga sul significato profondo, culturale e sociale, dell’essere oggi una vittima di violenza di genere, ma al tempo stesso ne rifiuta l’etichetta e, grazie alla scrittura, trasforma il trauma in un coraggioso slancio verso la vita e l’amore.
La nuova collana di NN Editore, Le Fuggitive, inaugurata con Megan Nolan si impreziosisce di una nuova toccante storia. Il corpo ricorda è un intenso e doloroso un memoir scritto da Lacy M. Johnson, la sua frammentaria esperienza personale, una storia di violenza che ha segnato la sua esistenza.
La sua è la testimonianza di una sopravvissuta, di una donna che ha dovuto fare i conti con quello che le è successo, scendere a patti con il significato di un'esperienza tanto traumatica, rifuggendo ogni tentativo di identificarsi con essa.
Quello che ci narra l'autrice, in modo discontinuo, è quello che successe nella notte del 5 luglio del 2000, quando il suo ex fidanzato l'ha sequestrata, rinchiudendola in un seminterrato con l'intento di ucciderla, non prima di averla seviziata.
Lacy riesce miracolosamente a fuggire e a denunciare il suo aguzzino, il quale riesce a sparire all'estero, tanto da non venire mai arrestato.
Sono pagine dense, intime, agghiaccianti, scritte con la fredda lucidità di chi non ha nessuna intenzione di suscitare pietà, mettendo nero su bianco se stessa e il suo trauma.
Percorriamo avanti e indietro il rapporto di una ragazza che è completamente irretita dal suo professore, avvinta dal fascino di un uomo più grande che sa come depredare, umiliare, manipolare.
Ci si rende subito conto come le versioni di questa storia siano differenti, a seconda di chi è a raccontarla. C'è la versione della polizia, dei verbali, dei medici. C'è la versione dei suoi parenti, quella del suo aguzzino ed infine la sua. Le mille varianti della storia potrebbero non combaciare tra loro perchè il narratore è differente. La stessa versione di Lacy cambia nel tempo, aggiungendo o modificando dettagli spesso solo immaginati. Meccanismi di difesa messi in atto per dare senso al trauma, poichè la mente tenta di rendere coerente ciò che non lo è.
Eppure c'è qualcosa che sfugge alla mente, ed è il corpo. Se infatti la mente ci restituisce delle immagini sul vissuto, c'è un'altra memoria che non può essere ingannata, quella del corpo, attraverso la quale il trauma riemerge prepotente riportando a galla il sommerso.
Il corpo ricorda non è stata una lettura facile e immedesimarmi nella protagonista è quasi impossibile, vista la tematica. Difficile anche provare empatia perchè Lacy M. Johnson non scrive per suscitare pena, anzi la evita con tutta se stessa. Nel tempo questi sentimenti l'hanno allontanata da percorsi terapeutici, sostegno familiare e sociale.
Ricostruire una vita a partire dai frammenti di una precedente vita spezzata non è facile e scrivere è sicuramente un passo fondamentale del processo di ricostruzione, un atto catartico che le permette di leggersi dall'esterno e comprendere che quella Lacy non è ancora rinchiusa in quel seminterrato ma è riuscita a fuggire.
In fondo tutto ruota attorno alla colpa, quella che ogni donna vittima di violenza sente di avere. E' questo il vero scoglio da superare, l'obiettivo da raggiungere e sul quale lavorare duramente: la comprensione che in nessun caso e modo ci si merita di essere trattati come oggetti, violati e spersonalizzati da uomini che hanno troppa paura delle donne e l'unico modo per sentirsi forti è sopraffarle.
Una lettura necessaria e illuminante.
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