"Nella vita non devi fidarti di nessuno. Hai capito, Arthur?"..."DI NESSUNO!" ripete on un misto di tristezza e di rabbia indirizzata a se stesso. "Nemmeno di tuo padre!"
Arthur Costello è un ragazzo di venticinque anni, un giovane medico che nonostante il non proprio roseo rapporto con il padre ha finito per fare il suo stesso lavoro.
Sarà proprio suo padre a dargli un eredità il faro dei 24 venti appartenuto al nonno scomparso, un numero che sarà emblematico all'interno di questa storia. Unica condizione per questa stramba eredità è la sottoscrizione di due condizioni: non dovrà mai rivendere il faro e dovrà promettere di non aprire mai la porta della cantina, murata proprio per evitare che venisse aperta. Beh, cosa avrei fatto io se mi avessero detto di non fare qualcosa? Soddisferei la mia curiosità come Arthur il quale non resiste al divieto. L'apertura della cantina sarà l'espediente con cui Guillaume Musso trascina i suoi lettori attraverso un vortice di eventi sorprendenti, colpi di scena.
Ora, sono parecchio indecisa se parlare di una delle caratteristiche salienti di questo libro che non è solo un thriller pieno di misteri che si vanno diradando man mano che procediamo nella lettura, perché ho paura di fare troppi spoiler e togliere a chi verrà dopo di me, di godere della lettura di questa storia.
Il titolo dice molto delle questioni che Musso affronta con questo libro, soprattutto quelle legate al tempo, ai rimpianti, al passato, al presente e al modo di vivere la vita in relazione alla percezione che abbiamo del trascorrere dei tempo, alla non modificabilità di certe azioni alle quali non si può porre rimedio. L'incontro tra Arthur e Lisa, cameriera e aspirante attrice, la nascita un amore attraversata da mille difficoltà, ma anche fatta di sostegno e aiuto, perchè se c'è una cosa che può combattere contro le storture del tempo, questo è proprio l'amore.
La scrittura di Guillaume Musso è intrigante, ammaliante, una precisione stilistica e descrittiva capace di tirarti dentro la storia completamente. Il ritmo rallenta, a mio parere, verso la parte centrale della storia per poi riprendere slancio in prossimità di un finale destabilizzante, che cambia le carte in tavola e dal quale mi devo ancora riprendere. Le atmosfere in parte oniriche, sospese in un limbo di incredulità sono la cornice perfetta per una una storia tutta da scoprire.
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