TITOLO: Piccole umane debolezze
AUTORE: Megan Nolan
EDITORE: NN Editore
PAGINE: 240
PUBBLICAZIONE: 13 giugno 2023
GENERE: Narrativa contemporanea/Thriller
PREZZO: € 19,00 cartaceo, 8,99 ebook
Londra, anni Novanta. Tom Hargreaves è un giovane giornalista in un tabloid della città, disposto a tutto per la carriera. Il destino sembra ascoltarlo quando, una sera, si imbatte in uno scoop: in un complesso residenziale in periferia, Mia Enright, una bambina di tre anni, viene ritrovata morta. Subito i sospetti cadono su Lucy Green, la ragazzina della famiglia “sbagliata”, arrivata anni prima dall’Irlanda. Gli uomini di casa sono disoccupati e schiavi dell’alcol, e Carmel, la giovane e bellissima madre di Lucy, non si è mai occupata della figlia e non è benvista dai vicini. Così Tom, convinto di avere per le mani la sua grande occasione, convince i Green a rifugiarsi in un albergo a spese del giornale, in cambio di interviste esclusive. Ma i racconti della famiglia rivelano una storia molto meno torbida di quanto credesse, una storia di speranze e fallimenti, di felicità negate e debolezze umane. Dopo "Atti di sottomissione", il romanzo d’esordio candidato al Premio Strega Europeo 2022, Megan Nolan torna con una storia profonda e toccante dove uomini e donne sono intrappolati nel proprio dolore, in una società che si fa scudo dei pregiudizi per difendersi dall’infelicità degli altri. E racconta di rinascita e perdono, di segreti rivelati e silenzi sconfitti dalle parole e dall’amore.
Dopo aver conosciuto la penna di Megan Nolan con Atti di sottomissione non potevo perdere l'occasione di leggere Piccole umane debolezze. Ammetto che leggendo la trama pensavo che la storia fosse un thriller, un noir dai lati oscuri, invece mi sono trovata di fronte un vero e proprio damma familiare, di quelli che ti scuotono dentro e lasciano addosso un sottile senso di impotenza e ineluttabilità.
Negli anni Novanta, a Londra, una bambina di tre anni viene trovata morta. L'ultima persona che è stata vista insieme alla piccola Mia Enright è Lucy Green di dieci anni che subito viene sospettata dell'accaduto. A cavalcare la macchina del sospetto il giornalista senza scrupoli Tom Hargreaves che pensa di aver fatto il colpo del secolo convincendo la famiglia Green a rilasciare a lui una serie di interviste.
Facile prendere di mira i Green, una famiglia di origini irlandesi che a causa di un evento avverso ha dovuto lasciare la propria patria per Londra. I Green vivono ai margini, sono bizzarri e con un sacco di problemi. Dai racconti iniziano ad emergere le umane debolezze di ogni componente della famiglia: l'alienazione di Carmel, la madre, che non ha mai accettato di essere rimasta incinta sedici anni; i problemi con l'alcol del fratello Richie; la dipendenza affettiva del fragile John, il padre di Lucy.
Pagina dopo pagina si delinea un quadro di degrado, di emarginazione sociale ed emotiva all'interno del quale la piccola Lucy sembra avere un destino segnato.
I punto di vista della narrazione sono quelli di Tom e dei componenti della famiglia, con una scrittura in terza persona che conferisce una nota di angosciante alienazione alla storia, acuito dai rimandi al passato turbolento dei Green e flash forward a spezzare il ritmo.
In un primo momento ho disapprovato il personaggio di Tom e al suo modo di calpestare la dignità della famiglia Green per interessi sensazionalistici. Alla fine però mi sono accorta che anche lui è vittima delle sue umane debolezze, della solitudine, della frustrazione e dell'insoddisfazione.
Megan Nolan ha un modo viscerale di scrivere, crudo, senza filtri. L'autrice ti lancia addosso tutta una serie di considerazioni, di immagini di desideri inespressi, sogni infranti e infelicità.
Un romanzo familiare che descrive il complicato, delicato e torbido microcosmo delle relazioni.
C'è veramente salvezza quando si è immersi in un contesto tanto fallato? Si può interrompere l'effetto del trauma intergenerazionale?
A ognuno la sua personale risposta, se deciderete di leggere Piccole umane debolezze.
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