domenica 24 novembre 2019

UN MATRIMONIO VITTORIANO, ESTELLE HUNT. Recensione in anteprima.


TITOLO: Un matrimonio vittoriano
AUTORE: Estelle Hunt
SERIE: Amori vittoriani 1.
EDITORE: Self Publishing
PAGINE: 350
PUBBLICAZIONE: 25 novembre 2019
GENERE: Historical Romance
COSTO: €  2,99 ebook;  --cartaceo 

Londra, 1866
Rupert Ashdown è stato allevato per diventare il futuro conte di Warleigh, ma alla morte del padre erediterà una disastrosa situazione finanziaria. A quel punto un matrimonio di convenienza appare come l’unica soluzione per salvare la sua famiglia dalla bancarotta. Il dover sposare una figlia della borghesia, però, benché di singolare avvenenza e straordinaria ricchezza, gli appare come la più terribile delle sorti.
Dal canto suo, Philippa Hardy è stata educata affinché un giorno potesse convolare a nozze con un aristocratico, esaudendo così il desiderio dell’ambiziosa e spregiudicata madre. Conosce le regole della Società, sa quali sono i suoi doveri e accetta, seppur timorosa, il volere della propria famiglia.
Quando tuttavia le viene presentato Rupert, il futuro marito, si convince che la felicità è a portata di mano: lui è giovane, affascinante e il suo sguardo l’accende di passione. Per Rupert quella ragazzina borghese, che disprezza a causa delle origini, è soltanto il mezzo per avere un erede e risollevare le finanze di famiglia, ma non intende concederle nulla più che una gravidanza e un trattamento formale e cortese. Philippa, invece, lo ama già dal primo incontro, ha deciso che riuscirà a scalfire il cuore di ghiaccio del conte e non le importa del prezzo che dovrà pagare per riuscirvi.


Estelle Hunt torna al suo primo amore, l'historical romance e lo fa con una storia che rapisce l'animo delle amanti del genere. Un matrimonio vittoriano è il primo libro di una serie dal titolo Amori vittoriani, i cui protagonisti sono Rupert Ashdown, futuro conte di Warleigh e Philippa Hardy. 
La loro unione è nata non dai sentimenti, ma come spesso accadeva ai tempi, per un contratto di mutuo interesse. Infatti, le finanze del casato di Warleigh sono in seria difficoltà, il padre ha sperperato tutti gli averi di famiglia e alla sua morte ha lasciato moglie e figli con una serie di proprietà in decadenza e le casse quasi vuote. La soluzione si presenta sotto forma di un matrimonio di convenienza con la giovane e bellissima Philippa Hardy, figlia di un facoltoso borghese, una cosiddetta parvenu senza una goccia di sangue nobile, ma utile a riportare il casato di Warleigh agli antichi fasti. 
Uno sguardo e lei si innamora. 
Uno sguardo e lui ha deciso di odiarla. 
Entrambi però sono stati educati al sacrificio, la loro volontà non conta, ma si piega ai voleri della famiglia e dell'etichetta. Così nonostante Rupert disprezzi con tutto se stesso quella ragazzina e quello che i suoi volgari soldi rappresentano, è cosciente che per il bene del casato dovrà fare quello che per anni gli uomini nella sua posizione hanno fatto: prendere una moglie in grado di mettere al mondo un erede e dare sfogo alla passione altrove. 
Peccato per Rupert non aver messo in conto le emozioni che Philippa gli suscita. Giacere con lei non sembra un obbligo e la sua giovane e virginale tempra lo attrae più di quanto sia pronto ad ammettere. La cosa lo fa arrabbiare ancora di più, e dall'alto della sua superba nobiltà, Rupert decide di non concedere alla moglie nulla, se non qualche ora da condividere a letto. 



Philippa è giovane, innocente e vittima di una madre despota che l'ha educata nel migliore dei modi affinchè potesse essere una moglie perfetta per un nobile, nonostante le sue origini borghesi. Per la piccola Philippa, venire a conoscenza dell'incombente matrimonio è un vero fulmine a ciel sereno. Lei non ha neppure mai visto il suo futuro marito, e la sua idea del matrimonio è quella contratta tra due persone che si amano. 
Abituata a sottostare alle regole che le vengono imposte Philippa accetta i suoi doveri e quando davanti ai suoi occhi compare Rupert Ashdown, per lei è amore a prima vista. Nonostante la freddezza dell'uomo e i modi scostanti che è solito rivolgerle, Philippa è rapita dalla sua prestanza, da quel fascino oscuro e freddo, certamente una corazza imposta dal ton, a uomini di un certo rango. 
Il risveglio per Philippa è una doccia fredda, imparerà a sue spese di aver malriposto le sue speranze e il matrimonio non ha mitigato affatto la freddezza con cui il marito la tratta. 

Philippa omaggiò il monile di un’occhiata veloce, due serpenti dalle teste intrecciate, tuttavia il suo entusiasmo era tutto per Rupert. Lo fissò con una tale, ingenua adorazione che fu impossibile per il conte non avvertire lo sgradevole rimorso per l’odio che non riusciva a soffocare. In quel momento le apparve per quello che era: una bambina data in pasto al mondo, vestita di innocenza, la testa cinta da una corona di fiducia che prima o poi lui avrebbe stracciato. Nessuno le avrebbe confessato che l’amore era un sentimento a loro precluso, che se fosse stata fortunata avrebbe trovato soddisfazione nell’affetto per i figli. 



Sola, lontana dagli affetti, in una casa inospitale, Philippa è preda della malinconia. Le sue giornate scorrono tra i salotti vuoti della nobiltà, con sguardi che la marchiano come una ragazza borghese che ha sporcato il sangue dei Warleigh. Eppure le notti che Rupert passa nel suo letto, la passione che riesce ad accenderle, il modo in cui l'accarezza, con ardore e deferenza, alimenta in lei la speranza di un sentimento che finirà per schiacciarla sotto il peso dell'illusione.


«Hai paura?» la voce di Rupert era un roco boato che si infrangeva su di lei.Sì, avrebbe voluto rispondergli. Ho paura di questo cuore palpitante che sembra ovunque, nei recessi del mio corpo.

Un matrimonio vittoriano è la storia di un amore tormentato, respinto, mortificato dalla presunzione e dall'alterigia. 
Rupert è l'emblema di un mondo che bada solo alle apparenze, all'etichetta, alla nobiltà del sangue. Ma quale nobiltà si nasconde in una casta che non ha rispetto per la donna o per la famiglia? Come se il sangue nobile fosse un alibi capace di giustificare ogni azione irrispettosa, che diventa tale solo se compiuta da chi è di rango inferiore. 
Ci sono stati momenti in cui ho odiato profondamente Rupert, il suo egoismo, la sua immaturità e il modo in cui cercava di allontanare Philippa, mortificandola solo perchè, giorno dopo giorno, si stava facendo spazio nel suo cuore. 
Il tradimento che Rupert ha vissuto ad opera del pardre lo hanno reso un uomo duro, che non è più capace di donare fiducia o di mettere il proprio cuore nelle mani di un'altra persona. E lui che non voleva essere come il pardre, forse è ricaduto nei medesimi errori.
Philippa è stata una scoperta. Lungo il racconto attraversa varie fasi difficoltose che la temprano, e da ragazzina inesperta la trasformano in una donna forte e volitiva che lotta per affermare se stessa e la propria personalità. Il dolore causatole da Rupert in alcuni momenti la spiazza e sembra spezzarla in due, ma grazie alla vicinanza di Olive, sua cognata, si sente meno solo ad affrontare un mondo pieno di brutture e storture. 


...la libertà era un inganno dissolto come fumo nella nebbia.


Estelle Hunt regala una storia bella e avvincente e romantica, con dei personaggi che convincono, ben caratterizzati e pieni di carisma. La trama è articolata e la lettura è stata una vera e propria altalena di emozioni. Lo stile è curato, con una certa attenzione ai dettagli che rendono la scrittura puntuale, si percepisce come Estelle, nell'historical romance, trovi il suo elemento. Mi è piaciuta la coerenza con cui vengono trattati i fatti e gestiti due personaggi che sono lo specchio di un'epoca lontana dalla nostra per usi e costumi. Anche se alcune cose mi sono sembrate barbare, senza senso e ingiuste, ho cercato di tenere presente che l'ambientazione è quella di un'epoca in cui essere nobili ti poneva un gradino più in alto rispetto a tutti, la condizione della donna era quella di una fattrice utile a generare prole, sottomessa al marito, il tradimento era giustificato e la volontà personale era annullata dal senso cieco del dovere. 


«Mio è il dovere, mio è l’onore»


Bello dalla prima all'ultima pagina, con una coralità di personaggi interessanti, dalla controversa figura della madre di Philippa, Ginevra Knight, alla dolcezza sottomessa di Olive, fino ad arrivare ad Esmond. Sono sicura che per ognuno di loro Estelle mi regalerà soddisfazioni. 
Se amate il romance di genere, Un matrimonio vittoriano è una storia da non perdere.
copia fornita dall'autrice


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