martedì 9 maggio 2023

IL MIO NOME È LILY, ERIN STEWART. Review.



TITOLO: Il mio nome è Lily
AUTORE: Erin Stewart
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 375
PUBBLICAZIONE: 9 maggio 2023
GENERE: Narrativa Young Adult
COSTO: € 8,99 ebook; 16,00 cartaceo

La sedicenne Lily Larkin avrebbe molte cose da dire, ma trattiene le parole dentro di sé. Da quando sua sorella maggiore Alice è stata ricoverata in ospedale, su di lei sono ricadute le responsabilità di casa e scuola. Sente il dovere di essere la figlia perfetta e felice. Ma ora, dopo mesi, Alice sta per tornare e Lily ha paura. Paura di sbagliare, di urlare, di ribellarsi. Per non perdere il controllo, comincia a compilare liste e ad appuntarsi parole in latino su un quaderno. Come se non bastasse, le viene affidato un progetto scolastico da svolgere insieme a Micah, il nuovo arrivato, additato come «pazzo» dai compagni. È l’ultima cosa che avrebbe voluto. Ma forse è proprio l’amicizia con Micah che potrà aiutarla: grazie a lui, Lily impara che può scacciare le ansie scrivendo poesie sui muri. Forse questa è la risposta giusta al bisogno impellente di far scoppiare la bolla che si è costruita intorno. Forse la soluzione non è vivere la vita perfetta, ma accettare di essere fragili e perciò speciali. Insieme all’amico, Lily è pronta a riscrivere la sua storia. Per mesi Io sono Ava è stato l’esordio per ragazzi più venduto in Italia, conquistando le classifiche e i lettori.
Erin Stewart torna in libreria con una storia altrettanto emozionante che racconta il mondo dei giovani, pieni di insicurezze e soffocati dalle aspettative degli adulti. Con grande empatia, l’autrice ci invita a prendere una penna e scrivere i nostri sentimenti. Perché, per essere liberi e felici, è importante ascoltarli, senza nasconderli.


Dopo la splendida e toccante storia narrata in Io sono Ava, Erin Stewart torna per Garzanti con Il mio nome è Lily, confermando tutta la sua bravura nell'entrare nel cuore e nell'anima del lettore.
Dire che Il mio nome è Lily è una lettura per ragazzi sarebbe riduttivo, non per l'etichetta in sè quanto per il fatto che un testo di tale potenza non credo sia pienamente comprendibile da ragazzi di giovane età. La tematica della salute mentale, qui affrontata con realismo, scuote le coscienze, lancia messaggi importanti su condizioni che i giovani si trovano ad affrontare e che spesso non sono attenzionate abbastanza, finendo con il trasformarsi in qualcosa di molto grave.


Lily Larkin ha sedici anni e troppo presto ha dovuto fare i conti con il dolore. La madre è morta da una decina d'anni e la sorella maggiore, Alice, ha tentato il suicidio. Adesso è pronta a tornare dopo un periodo in clinica ma quello che è successo ha lasciato un segno indelebile nella sua vita e in quella di tutta la famiglia.
L'episodio è il classico caso di "elefante in mezzo alla stanza" che aleggia tra le mura di casa e tutti tentano di ignorarlo, pronunciato a mezza bocca, ridimensionato, ridotto ad una semplice crisi.
Lily che con le parole è bravissima tanto da avere un blog in cui pubblica neologismi dal nome Logolily, in questa occasione non riesce a dar voce a quello che ha dentro. Da quando a sua sorella è stato diagnosticato il bipolarismo le sembra di affondare un giorno dopo l'altro. La sua testa si affolla di pensieri e spesso sembra sconnettersi dal suo corpo, episodi che la preoccupano molto.
Lily non può cedere all'idea che anche lei sta impazzendo. La sua famiglia conta su di lei che è la figlia perfetta, la studentessa modello, il porto sicuro di un padre che ha già troppe preoccupazioni a causa dell'altra figlia.
E poi, nella sua scuola, arriva Micah Mendez, un ragazzo che tutti chiamano "il pazzo". Micah sembra conoscere Alice e in un attimo la bolla di falsità e apparenze che Lily si è costruita a scuola minaccia di esploderle in faccia.
Micah, con il suo aspetto strambo, gli occhiali da sole al chiuso, i calzini dai colori sgargianti e il suo carattere sprezzante nell'affrontare la vita. Forse tra persone spezzate si ci riconosce. Potrebbe essere la sua amicizia a salvarla dal baratro nonostante lei rifiuti la sua vicinanza.

«E dobbiamo affrontare una vita di indottrinamento sul colorare rimanendo dentro le righe. Ma non c’è mai stata un’occasione, magari solo una volta, un momento di abbandono assoluto e spericolato, in cui hai desiderato disegnare quello che volevi tu?»

Ed ecco la differenza tra Lily e Micah. Lui intento ad andare controcorrente, a vivere una vita fuori dagli schemi, l'opposto di Lily che deve controllare tutto, eccellere in ogni cosa che fa e ripercorrere ossessivamente ogni gesto.
Lily è una ragazza fragile, soffre e lo fa in silenzio, assumendosi tutto il peso sulle proprie spalle. Di fondo c'è un problema di depressione anche in lei che cova da tempo ed è stato per troppo tempo ignorato, spinto nell'angolo e pronto a venir fuori con una forza dirompente che minaccia di distruggerla.
Erin Stewart ritrae alla perfezione la condizione in cui si viene a trovare una famiglia quando c'è di mezzo una patologia psichiatrica. Non è soltanto una persona ad ammalarsi, ma tutto il nucleo familare, una ferita che sanguinerà perennemente se non si riesce a dare voce alla paura, ammettendo a presenza di un problema. 
L'autrice con uno stile semplice e giovane riesce a dare voce a una protagonista che lascia il segno per il connubio di forza e fragilità perchè sopportare quello che Lily sente e non esserne schiacciata dimostra molta forza d'animo.
L'ambientazione dimostra quanto i giovani e i loro pregiudizi possono essere crudeli. La scuola dovrebbe essere un luogo accogliente e sicuro mentre invece si trasforma in una giungla dove i pettegolezzi partono dai corridoi e rimbalzano tra le chat on line. Questa pressione è un altro peso sulle spalle di Lily, una macchia sulla sua immagine di perfezione che non vuole venga intaccata. Ho fatto il tifo per Lily sin dalla prima pagina quando ho cominciato a intravedere le sue fragilità, il suo animo di cristallo, così delicato da spezzarsi al minimo urto. La sua volontà però non è altrettanto fragile e insieme a Micah daranno origine ad un connubio perfetto, come l'arte e le parole, non privo di zone buie e luoghi grigi da cui sfuggire.
Il mio nome è Lily è un libro sulla resilienza, sulla capacità di rialzarsi dopo aver toccato il fondo, accettando la mano che si tende in un gesto di auto. Questa però è anche una storia di crescita, di legami familiari, di rapporti da ricostruire e anche d'amore.  





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